21a Domenica Ordinaria, 21.08.2016
Cristo Gesù Crocifisso è l’unica porta al Padre e al Regno Suo
La
Porta stretta è Gesù Cristo, Porta d’accesso al Padre e
Porta vivente della Sua Misericordia, Porta dell’Ovile,
Porta della Vita Nuova, Porta della Salvezza.
Dio chiama tutti gli uomini
per la Porta stretta della Croce, al Banchetto Pasquale
della Vita nuova (Colletta
alternativa). La Parola
liturgica odierna vuole rinnovare a fondo
la nostra vita spirituale, battesimale e
cristiana. Le tre Letture e il Salmo, infatti,
smascherano le tante nostre false sicurezze, costruite
artificialmente e su misura di noi stessi, stroncano i
facili compromessi, che sono originati dal ‘quieto
vivere’, dall’apatia spirituale e dall’indifferenza
globalizzata. Ci fanno scoprire tutti miseri e, perciò,
bisognosi di Misericordia, perché tutti peccatori e,
pertanto, dobbiamo essere salvati. Il Vangelo rivela e
proclama Cristo Gesù, la Porta stretta e il Passaggio
unico per entrare nel Regno e in comunione con Dio, e ci
spinge e ci esorta a sforzarci in ogni modo per cercare
di entrarvi subito e prima che sia chiusa per sempre! La
Parola dichiara e ribadisce ancora che la Salvezza è
dono di Dio ed è offerta a tutti. A noi, tutta la
tremenda responsabilità di lasciarci salvare e di
non rifiutare e impedire a Dio di compiere in noi il Suo
progetto salvifico. Afferma, inoltre, che la Porta da
varcare è inesorabilmente ‘stretta’, perciò, esige la
nostra spoliazione totale di ciò che è
ingombrante e impediente il passaggio e il
nostro ingresso. Da parte di Dio, questa resta sempre
‘aperta’ a tutti, in Cristo, Crocifisso e Risorto, che
rimane sempre con le braccia e il cuore aperto e pronto
ad accoglierci nella Sua misericordia. In realtà, non è
Dio a chiuderci la porta, ma siamo noi a
sbattergliela in faccia, con ingratitudine e nella
nostra follia demenziale. La Parola è chiara e limpida,
non ammette ‘se’ e ‘ma’ e non usa mezze misure e calcoli
umani: dentro o fuori! Dipende da ciascuno
di noi! Spazza via le nostre presuntuose e illusorie
scorciatoie alternative e vuole correggere, con amore e
salutare pedagogia, tutti noi, chiamati a
sforzarci ad entrare per la Porta unica e
stretta della Salvezza. Questa Porta è stretta,
ma è l’unica! E, allora, chi potrà essere salvato? La
prima Lettura e il Salmo ci assicurano che è
‘il Signore a radunare tutte le genti e tutte le
lingue; essi verranno e vedranno la gloria del Signore’.
Il Vangelo ci avverte, invece, che pur essendo la
Salvezza destinata a tutti, ‘molti cercheranno
di entrarci, ma non ci riusciranno’, o perché non
l’hanno cercata, voluta e potuta varcare,
stragonfiati di orgoglio e di superbia e
sovraccarichi di pesi inutili e ingombranti, o,
anche, perché sono arrivati troppo tardi, quando,
cioè, la porta era, già, stata chiusa! Rimane chiara
l’intenzione di Gesù che è quella di spostare la nostra
attenzione dalla quantità, se pochi o
molti, al come far parte dei salvati. Ce lo
ha detto, già, il come: vendere e dare ai poveri
i propri averi, rinnegare sé stessi, prendere la propria
croce ogni giorno per seguirLo da dietro!
Che, tradotto in poche parole, vuol dire: sforzatevi
di passare per la porta stretta del dono di sé! Non
dimentichiamo, poi, l’assoluta concretezza di questa
Porta! ‘Io sono la Porta! Solo se uno entra
attraverso di Me, sarà salvato’ (Gv 10,9). Dunque,
Gesù Cristo è la Porta della nostra salvezza, altre
porte non ce ne sono! È questa Porta che dobbiamo
cercare di varcare e a Questa continuamente
dobbiamo bussare nella Preghiera,
rimanendo sempre uniti e in comunione con Lui,
nell’Ascolto e nell’Obbedienza, alle condizioni che Egli
ci dà per poterla attraversare. È Cristo Gesù, il
Figlio obbediente al Padre fino alla morte di croce,
l’unica Porta della Misericordia. Anche se stretta,
esigente e dolorosa questa Porta, non è
mai senza Amore e Misericordia!
Sforzatevi e sbrigatevi ad
entrare! L’imperativo greco “agonìzesthe”,
‘sforzatevi’, ci riporta all’immagine, tanto efficace,
della competizione e combattimento
sportivo, meditata Domenica scorsa (E
b 12,1-4). Per
entrarvi bisogna lottare a denti stretti, combattere
strenuamente, con perseveranza, con tutte le energie,
senza risparmio! Non basta, infatti, appartenere ad una
Chiesa, ‘frequentare’ le sue ‘funzioni’, ‘seguire’
tutti i riti, ‘ricevere’ tutti i Sacramenti, ‘andare
a prendere’ o a ‘sentire’ la Messa
domenicale. E non basta attraversare ‘porte’ di
chiese scelte o ‘cancelli’ designati per ‘lucrare’
l’indulgenza plenaria! Dobbiamo attraversare la
Porta stretta della Croce per accogliere, in dono, la
Misericordia e per poter entrare nel Regno!
Ecco, perché - ci avverte Gesù - ‘Molti,
vi dico, vorrebbero entrarvi, ma non ci riusciranno’
(v 24).
Ultimo aggiornamento: 18/08/2016 - 20:40