2a Domenica di Quaresima, 21.02.2016

QUESTI E' IL FIGLIO MIO, L'ELETTO: ASCOLTATELO
Con la Trasfigurazione, il Padre, rivela l’Identità di Gesù, Figlio Suo, eletto e scelto per la missione salvifica da compiere a nostro favore, attraverso la Sua passione e morte, nella Sua Pasqua di risurrezione. È la Pasqua del Signore, infatti, annunciata dal Mistero della Trasfigurazione, a donare senso alla Quaresima e vigore al nostro cammino di purificazione e di conversione. La fatica del salire il Tabor, per essere testimoni della Sua gloria, anticipa la fatica del ‘dover’ salire il Golgota con Lui, per essere, anche Noi, coinvolti nella Sua passione e morte e resi partecipi della Sua gloriosa risurrezione. Oggi, la Festa della Trasfigurazione di Gesù, prefigura e anticipa la Sua Pasqua. Il Suo volto raggiante rivela il Volto Misericordioso del Padre. Le vesti candide svelano la Sua divinità e la bellezza folgorante del nostro Battesimo. Il dialogo con i due Profeti manifesta la nostra vocazione ad essere profeti, ed inoltre, indica la continuità e, in Gesù, la realizzazione piena del ‘passaggio’ dall’Antico Testamento al Nuovo. Dalla Sua nube, che ci avvolge nel Suo mistero, la Voce del Padre, da ascoltare ed obbedire, ci ripete: ASCOLTATELO! Mettetelo al primo posto nella vostra vita! È il Figlio Mio che Io ho ‘scelto’ come vostro Salvatore! AccoglieteLo e SeguiteLo! Come? Con la METANOIA! Cambiare aria, lasciare la propria tenda chiusa, per spaziare sotto le stelle e contarle se è possibile! Cambiare mentalità, punto di vista e direzione: guardare ‘il cielo’ che è stellato (prima Lettura), che è la nostra ‘cittadinanza’ (seconda Lettura) e che si apre sopra di noi, per rivelarci il volto del Padre, riflesso sul volto del Figlio (Vangelo). Guardare il cielo, la nostra cittadinanza - la nostra patria, cercare le cose di lassù, perché siete risorti con Cristo (Col 3,1). La cittadinanza del cielo cercate e non fate del ‘vostro ventre’ il vostro ‘dio’ da soddisfare con cose che fanno vergognare. Andate oltre i desideri della carne! Le ‘cose della terra’ e il ‘ventre come dio’ si esauriscono, finiscono, non soddisfano e non possono saziare il nostro desiderio e la nostra fame e sete di amore! Il nostro Battesimo certifica la nostra residenza e la nostra cittadinanza: siamo già residenti e cittadini della Patria eterna, i Cieli; e, perciò, dovendo stare ancora in esilio in questo corpo e in questo mondo, non possiamo vivere, secondo la carne, nelle idolatrie, e né comportarci da nemici della Croce, ma, dobbiamo agire secondo lo spirito, nell’attesa del ‘Salvatore Gesù Cristo, il Quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al Suo Corpo glorioso’ (Fil 3,20). Infine, Luca precisa che Gesù ‘salì sul monte a PREGARE’ (v 28b) e ‘mentre pregava il Suo volto cambiò’ (29a). Tutta la Sua vita è preghiera! Pregando, Egli vive la relazione-comunione con il Padre, che rivela sul Suo volto trasfigurato il Volto della Sua Misericordia che è da sempre. PREGHIERA, DIGIUNO ed ELEMOSINA sono gli elementi essenziali del nostro Cammino Quaresimale per trasfigurare, di giorno in giorno, la nostra vita e far rifulgere la grazia del nostro Battesimo che, già, ci fa vivere, anche se, ancora, come pellegrini, da cittadini e residenti dei cieli, nell’attesa dell’incontro salvifico e definitivo con il Cristo, Signore nostro. Oggi, il monte Tabor è l’Altare ed è Gesù che, ogni giorno, ci porta con Sé su questo Suo santo Monte per ‘trasfigurarsi’ e per trasfigurarci in Lui; si fa Parola per rivelarci l’amore misericordioso del Padre, il Quale ci ha chiesto di ascoltarLo sempre e ovunque. Su questo Altare, il nuovo Suo santo Monte, il Figlio, l’Eletto, si fa Pane-Corpo spezzato e Vino-Sangue versato ‘per noi’, per nutrirci, dissetarci e assimilarci a Lui! Ci vuole con Sé, tutti attorno a questo Altare per pregare, metterci, cioè, in comunione con il Padre e tra di noi e celebrare il Sacramento della Nuova ed Eterna Alleanza. È in e per Cristo che si compie l’Alleanza definitiva ed eterna di Dio, Creatore e Padre, con tutti gli uomini, Sue creature e figli Suoi. ASCOLTARE e obbedire il Figlio Suo, vuol significare che stiamo vivendo da figli amati, illuminati, guidati e sospinti dalla Sua Parola, la Luce che illumina e accompagna il nostro cammino e fa risplendere sul nostro volto il Suo AMORE e la MISERICORDIA del Padre
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Ultimo aggiornamento: 18/02/2016 - 17:56