Gesù Cristo, Re dell'Universo, 20.11.2016

Venga il Tuo Regno!
Il Regno di Dio è già in mezzo a noi.
Siamo chiamati a partecipare e a collaborare con Dio, seguendo Suo Figlio, perché il Suo Regno di amore, di servizio, di verità, di giustizia e di pace avvenga per/in/dentro di noi e Cristo Gesù, nostro Re, Crocifisso e Risorto, regni nei nostri cuori e, per mezzo di noi, nel nostro mondo. Il Suo Regno, infatti, ‘è già, in mezzo a noi’ (Lc 17, 21): ci resta solo di accoglierlo, riconoscerlo, entrarvi e viverlo come Gesù ci ha insegnato, con il Suo esempio trascinante, le Sue parole illuminanti e la Sua testimonianza fedele fino a sacrificare la Sua vita per salvare il Suo popolo. Egli, che è Re, regna servendo, perché è stato mandato ed è venuto per servire e non per essere servito ( Mc 10,45), propone e invita ciascuno di noi a lasciarsi salvare dalla misericordia del Padre, della Quale il Suo Volto ne è la rivelazione piena e definitiva. Chi accoglie il Suo perdono e vive la Sua misericordia, perdonando e usando misericordia verso tutti ‘come il Padre’, questi è reso capace di costruire una nuova umanità, non più, orgogliosamente, ripiegata su se stessa ed edificata sulle logiche del potere economico che scatenano violenza, ingiustizia, aggressioni e oppressioni, divisioni e contrapposizioni, guerre e morte. Cristo, Re di amore, giustizia e misericordia, non chiude la porta ad alcuno: la tiene aperta a tutti, soprattutto, ai peccatori che, noi, più peccatori di loro, escludiamo e condanniamo perché malvagi. Ognuno di noi può essere convertito dal Suo amore misericordioso e sempre fedele, ma solo se si decide ad accoglierlo e viverlo. Regnare, per Gesù, è dare la propria vita per gli altri: ‘Oggi con Me sarai nel paradiso’. Questi è il Figlio di Dio, il Messia e il Re, che si lascia arrestare, trascinare davanti agli uomini, si lascia giudicare, deridere, spogliare, flagellare, schiaffeggiare, sputare, condannare e crocifiggere, senza alcuna resistenza e replica. Subisce violenza, non la usa; non toglie la vita agli altri, ma la ridona loro, perdendo (donando) la Sua. I capi (v 35b), i soldati (v 37) e il malfattore (v 39b) Gli chiedono e, tra ironia e sarcasmo aggressivo, Gli ripetono: ‘scendi dalla croce’, ‘salva Te stesso’, facci vedere un segno della Tua messianicità. Ma, Gesù l’aveva già affermato, e, ora, lo conferma nei fatti, come si salva la propria vita: solo perdendola per sé per donarla agli altri (cfr Lc 9,24). Ancora una volta, dobbiamo convincerci che ciò che Gesù chiede ai Suoi discepoli, Egli l’ha fatto per primo! Per Gesù, regnare è consegnare la propria esistenza, è perderla nel donarla, è lasciarla appesa alla croce per salvare altre esistenze! Regnare, per Lui, è non scendere dalla croce, per restarvi fino a quando anche tutti gli altri ‘malfattori’ non si lasceranno ‘portare’ da Lui in Paradiso, per ‘essere per sempre con Lui’.

Cosa è successo e cosa mai resterà di questo Anno Giubilare della Misericordia!Con questa Domenica ‘si chiudono’ tutte le porte, ‘si chiude’ un Anno ricco di ‘appuntamenti’, di ‘riti’, di ‘passaggi’, anche più volte ripetuti, di porte che sono state aperte e che ora vengono chiuse e, così, ‘si è giunti alla fine’ del Giubileo straordinario della Misericordia! Ma spiritualmente cosa resta? Almeno un po’, ci si è incamminati sulla direzione indicata e richiesta dalla Sua Misericordia? Abbiamo fatto, almeno, un piccolo ma significativo, passo in avanti, lasciandoci trascinare dalla Misericordia, che Dio riversa continuamente in noi, sempre più bisognosi del Suo perdono? Siamo più disponibili ad usare misericordia verso i fratelli che sbagliano Sicut Pater? Abbiamo imparato a gustare la dolcezza della Misericordia del Padre in Gesù, Suo Figlio e Suo fedele Volto? In realtà, non si devono chiudere le porte, si devono spalancare! Terminati i riti, ora, si torni a vivere e testimoniare la Misericordia, ogni giorno, in un crescendo inarrestabile, fino a quando saremo ammessi a contemplarla faccia a faccia e a condividerla in eterno. Non è finito il Giubileo della Misericordia, comincia e illuminerà ogni giorno, quale sole che, con i suoi raggi benefici dell’amore e della consolazione, rincuora, guida e conduce il nostro cammino da pellegrini, fino a farci approdare nelle braccia del Padre ricco d’amore e di misericordia. Ora, tocca, davvero, a noi attualizzare, sull’esempio e sotto la guida di Cristo, Re e Pastore, l’immenso dono della Sua misericordia che risplende sul Volto di Gesù muore perdonando e assicurando il cuore pentito e fidente di ogni ‘morente’: Oggi con Me sarai in Paradiso’! Cristo Regni! Sempre!
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Ultimo aggiornamento: 17/11/2016 - 13:49