12a Domenica Ordinaria, 19.06.2016

Ma Voi, Chi Dite Che Ia Sia
Domenica scorsa, Gesù ha annunciato, a Simone e ai suoi commensali, attraverso la parabola dei due creditori condonati, che quella persona che tutti avevano condannato come peccatrice pubblica e spudorata, in realtà, è una donna che sa ‘amare molto’, perché ‘molto’ le è stato perdonato. Ora, il Maestro stringe il cerchio e si rivolge personalmente a ciascuno dei Suoi discepoli, di allora e di ogni tempo, ‘Chi sono Io per Voi’? Anche se la domanda è posta al plurale, ciascuno di noi deve sentirsela rivolta individualmente e personalmente. Ciascuno risponda nella verità e alla luce della Parola di Dio. Chi è Gesù? Qual è la Sua missione? Come poterLo seguire? Quanto il suo Vangelo incide nelle mie scelte? Lo cerco, Lo ascolto, Lo seguo e Lo amo sopra e prima di ogni altra cosa? ‘Chi sono Io per te’? La domanda riguarda tutte le nostre relazioni umane e la risposta, perciò, non può essere prefabbricata o affidata ai catechismi o ai testi di diritto canonico e di morale. Questo interrogativo è, anche, legato all’altra domanda ‘chi sei tu per me, cosa io faccio per te e cosa tu sei e fai per me’? Le risposte non sono mai le stesse e cambiano a secondo il grado di conoscenza: eri nessuno per me, uno dei tanti, ora che ti ho incontrato, ti ho ascoltato, ti ho conosciuto, ti ho capito, sei mio amico, mia amica, il mio amore, mia moglie, mio marito e in tutto quello che dico e scelgo ti dimostro questa mia relazione con te. C’è, ugualmente, il percorso ‘al contrario’: quando un’amicizia e una relazione d’amore si esauriscono, perché non alimentate quotidianamente da ricariche umane e motivazioni spirituali, la risposta alla domanda ‘chi sono io per te’, si trasforma in ‘sei un fastidio, un peso, un pericolo, fonte di paura e di odio’. La risposta, dunque, non è mai scontata, come spesso crediamo e siamo convinti! Anche la risposta di Pietro è perfetta ed è corretta, in sé, perché ispirata dallo Spirito Santo e fondata sulla Scrittura. Ma, quanta fatica e quanta pazienza dovrà avere Gesù con lui, fino a che la risposta, imparata a memoria e detta a parole, diventi risposta d’amore concreto nella testimonianza piena del suo martirio! Avrà tutta la vita, Pietro, per rispondere a questa domanda. La sua risposta, infatti, perfetta nella definizione, non è stata sempre coerente e costante nella sua efficacia, tra incertezze e dubbi, tra entusiasmi e repentini rimpianti, tra professioni di amore, rinnegamenti e ribellioni, fino al pianto amaro del pentimento e alla gioiosa e coraggiosa testimonianza attraverso il dono del martirio a causa della fedeltà per il Maestro amato. Anche a ciascuno di noi, come Suoi discepoli, e a noi tutti, come Sua Comunità, Gesù, Parola Vivente, oggi e ogni giorno, ci pone la domanda, sempre la stessa e sempre nuova: ‘Chi sono Io per te e per voi?’. Gesù vuole la ‘mia’, la ‘tua’, la ‘nostra’ risposta, però, non quella imparata a memoria nel catechismo e sui trattati di dogmatica! Non ci fa l’esame per sapere se sappiamo qualcosa di Lui o se abbiamo studiato! Ci chiede di prendere, finalmente, posizione, di deciderci da che parte stare, quale cammino intraprendere, chi scegliere, chi seguire, chi credere e chi amare. In una parola, Gesù chiede la mia, tua e nostra relazione personale intima, reale ed efficace. E, da parte nostra, abbiamo il coraggio di chiedere a Gesù di dirci che ne pensa di noi, di te, di me? Glielo vogliamo domandare, con estrema lealtà, Chi sono io per Te, Gesù? Se davvero ascolto, la risposta non può che essere questa: ti dici Mio discepolo, ma segui solo te stesso e, se ti decidi a seguirMi, lo fai come dici tu e come a te piace! Infatti, non hai rinunciato a te stesso, anzi, ti sei rimesso al centro di tutto! Non hai lasciato niente, anzi, ti sei arricchito di cose e ricolmato di privilegi e di onori. Non sai neanche che dimensioni e peso ha la Mia croce! Sei cristiano, solo di facciata e, magari, ti fai vedere solo di Domenica. Sai praticare i riti, fai qualche processione, reciti tante ‘preghiere’, ma non riesci a relazionarti con Me. Non sai perdonare e continui ad escludere dal perdono tanti che, anzi, osi giudicare e condannare senza pietà. Dunque, quasi nulla e nessuna relazione-comunione con Me e con gli altri! Come la metto, ora, che Gesù mi ha dichiarato la verità su chi sono realmente?

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Ultimo aggiornamento: 16/06/2016 - 19:42