1a Domenica di Quaresima, 14.02.2016

Di Parola e di Misericordia vivrà l'Uomo
Importante e bellissimo sapere che ‘Gesù è pieno di Spirito Santo’ (sceso su di Lui nel Battesimo al Giordano) ed era guidato dallo Spirito nel deserto (v 1)! Lo Spirito, dunque, stava e rimaneva con Lui, nella lotta contro il Maligno, capo dei demoni, e non Lo ha lasciato mai solo! Noi, perciò, non siamo mai soli a combattere nel deserto della nostra umanità fragile e forte peccatrice, ma guarita dalla grazia di Gesù, Parola vivente, il Quale ‘resta con noi nell’ora della prova e non ci abbandona’ e, nella Misericordia del Padre, ci sostiene contro lo spirito del male e del maligno, Suo oppositore e nemico. Per noi, Egli, infatti, ‘consacrò l’istituzione del tempo penitenziale con il digiuno di quaranta giorni e, vincendo le insidie dell’antico tentatore, ci insegnò a dominare le seduzioni del peccato, perché celebrando, con spirito rinnovato, il Mistero pasquale possiamo giungere alla Pasqua eterna’ (Prefazio Proprio). Quaresima, nel Giubileo della Misericordia, dunque, solo di gioia, di profumo di festa e certezza di libertà! La gioia, la festa e il profumo della Salvezza ritrovata nella Sua Misericordia, che è da sempre e in eterno! Vivere la fede, narrarla nella testimonianza coerente, professarla con la mente e con il cuore, purificandola nel vaglio della prova - tentazione seguendo Gesù. Vagliare la propria fede, purificarla e viverla nella coerenza e nella fedeltà, quindi, è il primo impegno quaresimale di questo nuovo inizio del cammino faticoso nel deserto verso la Pasqua del Signore. Le tentazioni e le prove della vita si vincono e si superano solo nella fedeltà alla Parola, che il Padre ci ha donato in Gesù, il Figlio, che si sottopone ad esse, per insegnarci come essere vincitori, addirittura, contro Satan! Le tentazioni ci fanno prendere coscienza della nostra fragilità, ma anche della nostra possibile grandezza. Irrobustiscono la fede, accrescono la speranza e ci fanno capire da che parte sta il nostro cuore: tende al male, ma è fatto per il bene. La SCELTA di fedeltà a Dio e di obbedienza alla Sua volontà esige la RINUNCIA all’idolatria delle cose, che occupano e schiavizzano. La scelta del servizio per amore, richiede, necessariamente, la rinuncia al potere illimitato e despotico di dominio ingiusto e prepotente sugli altri. La scelta di DIO è rinuncia radicale all’IO che si è messo al posto di Dio. Conversione necessaria e urgente, dunque, per poter ‘narrare’ con credibilità e nella testimonianza la nostra fede con coraggio, dietro a Gesù, che non solo a parole ma nei fatti, ci ha insegnato e fatto vedere come possiamo vincere il male, come ha fatto Lui: con la luce e la forza della Scrittura, ‘sta scritto’. Altra certezza da recuperare nel cuore: Il Signore è sempre vicino a ciascuno di noi, soprattutto nell’ora della prova e nei pericoli mortali! Non ci abbandona e offre a tutti l’arma sicura e vincente della Parola di Dio: ‘sta scritto’ (Lc 4, 4.8.12). Per questo, Paolo, può affermare: Chi, con il cuore ‘crede in Lui, non sarà deluso’ e ‘chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato’ (Rm 10, 11.13). Giubileo della Misericordia e Quaresima Il mio impegno quaresimale, nel Giubileo della grazia della Misericordia, è quello di lasciarmi convertire e guidare dalla Parola di Dio, Forza nelle prove, Luce nei miei dubbi, unica Certezza nelle mie angosce e Salvezza sicura della mia vita negli agguati mortali. Questo cammino dovrò fare, attraversando il mio deserto, per poi testimoniare la Misericordia infinita del Padre nel ministero di consigliare, incoraggiare e illuminare, con la Sua Parola, il fratello mio e figlio Suo, che è, ancora, nel dubbio e nell’incertezza! Esercitare, con misericordia, il ministero di ‘ammonire’ per amore e con amore per correggere (cum-regere, reggere insieme, aiutare a sostenere) chi giace nel peccato, e di aiutare a crescere nella conoscenza (istruire), quanti, ancora, giacciono nell’ignoranza, cioè, nella non conoscenza della bellezza e grazia del Vangelo della Misericordia. Tutto questo, non per la nostra capacità, ma per l’efficacia di ‘tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona’ (2 Tm 3,16-17). Tutto questo, perciò, deve prima avvenire in me, per poi condividerlo e offrirlo agli altri, ma solo come servizio di amore e risposta alla Misericordia ricevuta dal Padre.
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Ultimo aggiornamento: 12/02/2016 - 18:45