5a Domenica di Quaresima, 13.03.2016
D’ORA IN POI, NON PECCARE PIÙ!
La
QUARESIMA, nostro faticoso e gioioso
pellegrinaggio verso la Pasqua di liberazione e
risurrezione, deve costituire un ‘esodo quotidiano’ dal
nostro IO verso il recupero pieno della nostra vera Identità
di FIGLI di Dio e di FRATELLI fra di noi. Un altro bel balzo
in avanti verso la Sua Pasqua, che, già, ci ha raggiunto in
questa Parola, che ci sazia di Misericordia e ci affama di
Perdono! Ma cosa resterà di questa Quaresima, ormai, al suo
compimento? Mi sono messo davvero in cammino e ho imboccato
la strada della conversione? Ho assaporato, almeno, un primo
boccone della dolcezza della Sua Misericordia? In
confronto all’anno scorso, qualcosa di nuovo in
questa Quaresima è accaduto in me? Un passo, o, almeno, un
passettino avanti l’ho fatto? Mi sono liberato da qualche
vizietto? Conosco e pratico le Opere di Misericordia
corporale e spirituale, per rispondere al dono
del Giubileo della Misericordia, che deve durare tutta la
vita? Devo rispondere, non a me stesso, ma alla Parola,
meglio a Gesù in persona, che si rivolge sia agli scribi ed
ai farisei, e sia alla donna adultera! Come Gli rispondiamo?
Come i farisei, i quali, uno dopo l’altro, si allontanano
senza fiatare e senza dare seguito alla misericordia che
Gesù sta offrendo loro? O come quella donna, restituita alla
sua gioia di vivere nel ‘comando’ di Gesù di non peccare
più? Gesù, anche oggi, viene, ancora, provocato ed è
quasi costretto, dai Suoi accaniti avversari, gli scribi e i
farisei, ad emettere un GIUDIZIO di sicura CONDANNA contro
quella donna che ha violato l’indissolubilità del
Matrimonio. Il Suo giudizio, però, sarà di MISERICORDIA che
le aprirà una nuova ‘strada’ per rinascere a vita nuova:
VA’ E NON FARLO PIÙ! Dio condanna le infedeltà
del Suo popolo, ma a questo riserva misericordia e perdono,
fino ad offrirgli sempre la via di uscita verso un
nuovo futuro, aprendogli ‘una strada nel mare
burrascoso’ e ‘un sentiero tra le acque impetuose’
e minacciose (prima Lettura). Anche a Paolo (seconda
Lettura) è donata una nuova esistenza nella sublimità
della conoscenza di Cristo Gesù, il Quale gli ha fatto
fare esperienza della Sua morte e risurrezione, spingendolo
a liberarsi da tanta ‘spazzatura’, ‘per guadagnarLo’ ed
essere da Lui conquistato e acquistato, e correre verso la
META, ancora, non raggiunta, per ricevere in Cristo Gesù la
Corona della vittoria e della gloria. L’Apostolo ha lasciato
perdere tutte quelle cose, considerandole ‘spazzatura’,
per guadagnare Cristo ed essere ‘trovato’ in Lui. Quali sono
le ‘mie’ cose vecchie da gettare nella spazzatura e
quali le nuove da accogliere e vivere? Paolo è chiaro!
Prendiamo esempio da lui che ha imitato Cristo lasciandosi ‘cristificare’
tutto! Nel Vangelo, la VOCE misericordiosa di Gesù
dona, di nuovo, a quella donna, che l’ha ascoltata e
accolta, la grazia di una nuova speranza e vita nuova. A
quelli, invece, che volevano lapidarla, ha fatto scoprire la
loro miseria, più grande e più devastante di quella della
donna, e si sono sottratti e non si sono lasciati liberare
dalla Misericordia, che Gesù ha offerto anche a loro! Le
urla di condanna degli accusatori e la Voce dolce della
Misericordia di Gesù, che a lei si rivolge: ‘Donna, dove
sono? Nessuno ti ha condannato?’. Quella Voce,
che aveva zittito, nella loro miserabile presunzione, gli
ipocriti denuncianti, ridona voce e speranza a
questa Donna: ‘nessuno, Signore’. Ora,
rimettiti in cammino, figlia! ‘Và’ a costruirti un
nuovo futuro più bello e più vero del tuo passato, e
‘d’ora in poi non peccare più’! Gesù le apre una
nuova strada, proprio nel vicolo cieco del suo peccato
per immetterla sulla nuova strada, come Dio ha fatto,
nella prima Lettura, per il Suo popolo e come Cristo
Gesù, nella seconda, ha spinto Paolo sul nuovo
cammino e nella corsa della Misericordia.
Anche Noi
RIMETTIAMOCI in cammino, per la strada della
Misericordia aperta da Dio nel DESERTO del nostro cuore e
nel MARE delle nostre miserie e peccati e lasciamoci
afferrare e conquistare da Cristo, come Paolo e questa donna
felice e quasi incredula, di aver incontrato Colui che è
venuto a salvare e non a condannare! Cominciamo a camminare
lentamente, passo dopo passo, fino a prendere la rincorsa
verso la meta della nostra esistenza: Cristo Gesù, che si è
chinato sulle nostre miserie e se le è addossate tutte, per
riportarci tutti nelle braccia misericordiose del Padre Suo
e Padre nostro! Quali sono le
STRADE da
abbandonare e quali sono quelle nuove che la MISERICORDIA ha
aperto, apre e aprirà nel mio cuore, desertificato dal mio
inguaribile egoismo egocentrico ed autoreferenziale?
Non giudicate per non essere giudicati! La Parola di
Gesù, oggi, ci avverte e ammonisce, prima di giudicare gli
altri, guardate l’abisso e l’immondezzaio che avete
accumulato dentro e prima di cercare una pagliuzza negli
occhi dell’altro, badate a togliere quella trave che ti
schiaccia il cuore e non ti fa vedere più.
MISERICORDES
SICUT PATER! Solo chi ha fatto esperienza della
MISERICORDIA, che rinnova e fa rifiorire la vita, solo chi
prende coscienza di essere peccatore più del fratello, che
osa giudicare e condannare, e solo chi si è lasciato
perdonare dal Padre, solo questi userà misericordia verso i
fratelli! In conclusione, commossi dall’agire misericordioso
di Gesù, volto fedele
di Dio buono e misericordioso,
coinvolti in questa Parola di misericordia, lasciamo cadere
le pietre, che abbiamo nella mani, e permettiamo che la
Parola guarisca il nostro cuore e illumini la nostra mente,
per essere misericordiosi come il Padre lo è stato, lo è e
lo sarà con noi!
IN AETERNUM MISERICORDIA EIUS!
Ultimo aggiornamento:
10/03/2016 - 19:08