2a Domenica di Avvento, 04.12.2016
Convertitevi, perchè il Regno dei cieli è vicino!
Dio
cerca e vuole avere bisogno di liberi e maturi
collaboratori per risolvere i gravi e seri pericoli che
incombono sull’intera umanità: guerre fratricide, odi
razziali e religiosi, che seminano morte e angosce,
disuguaglianze e ingiustizie, respingimenti in mare,
sempre più numerosi i poveri e sempre meno i
ricchissimi, violenza, corruzione, inquinamento, effetto
serra, stravolgimenti climatici; stiamo preparando
uno tsunami universale, senza volercene accorgere.
Eppure gli avvisi e moniti ci vengono dallo stesso
creato, infettato dal male che nasce dal cuore
dell’uomo! Solo la conversione del cuore, urgente e
necessaria, può immetterci sulla via della salvezza,
prima che sia troppo tardi e la scure, tagli ogni albero
che non porta frutti e lo butti nel fuoco (Vangelo).
Anche in questo marasma di pericoli incombenti e di
minacce di morte, per tutti allo stesso modo, spunta per
noi un germoglio, su
cui si poserà lo spirito del Signore. Egli verrà a
salvare i popoli e a portare sulla terra giustizia e
pace (prima Lettura), perché è il Signore, ‘Re
di giustizia e di pace’, invocato e atteso (Salmo).
Perciò, teniamo viva la speranza, perseveranti
nell’ascolto (ob-audio) della Parola,
accogliamoci e stimoliamoci gli uni gli altri con gli
stessi sentimenti che furono nel Messia Gesù (seconda
Lettura). Giovanni il Battista al servizio della sua
missione: annunciare la venuta del Messia e preparare i
cuori alla Sua accoglienza, mettendoci tutti di fronte
alle nostre responsabilità che ci spingono ad urgente
conversione e a cambiare vita immediatamente, per
deciderci per Colui che battezza in Spirito e fuoco e
rimette il peccato con il Suo sangue versato per noi.
Devo lasciarmi convertire, ora e subito, senza più
rimandare, perché non so se mi sarà accordato altro
tempo o avrò altre occasioni.
Ma cosa sta impedendo e ritardando la mia
conversione? Certamente l’immersione fino alla
dispersione nel vivere la fatica e l’incertezza della
vita quotidiana, sempre più ansiosa e frettolosa, che
occupa e divora tutto il mio tempo e non trovo tempo
per me, per gli altri e, perciò, neanche
per Dio. Tempo per pensare, riflettere e ricordarmi
che anche il tempo è dono Suo e non mia
proprietà, come la vita è dono Suo e non ne posso
fare ciò che a me piace e ciò che voglio io. Trovo
difficoltà a lasciarmi convertire, perché
mi sono chiuso nel ‘mio
piccolo’ regno-buncher, che mi sono costruito
attorno al mio egoismo, sulla mia autosufficienza, sul
mio avere sempre di più, sulla mia rodente avidità e
cupa cupidigia, sul mio onore, il mio potere, il mio
apparire! La seconda Domenica di Avvento vuole anche
aiutarci a superare le nostre dannose tentazioni di
protagonismo. Come?
Ascoltando (ob-audio) la Parola, che è stata scritta
per la nostra istruzione e che vuole
liberarci dalla mania di protagonismo e campanilismo,
chiamati anche noi, come i due gruppi cristiani
provenienti dagli ebrei, i circoncisi, e quelli
provenienti dal paganesimo, gli incirconcisi, ad
imitare Cristo, unico e vero Modello, per trovare la
comunione in Lui e con Lui e non più dividerci e lottare
in nome di Lui! Le distinzioni rischiano di trasformarsi
in divisioni, mentre le diversità ci arricchiscono
reciprocamente. Per questo, Paolo insiste e supplica:
accoglietevi gli uni gli altri e non siate più l’uno
contro l’altro, ma l’uno per (a servizio)
l’altro, tenendo viva la speranza ed alimentando tra voi
la carità. Come si accoglie Gesù?
Accogliendoci gli uni gli
altri, come Egli ci accoglie e nutrire verso gli
altri gli stessi Suoi sentimenti. Ma, come posso ‘avere’
gli stessi sentiment
i
che furono in Cristo, se resto tanto e tutto avvitato su
me stesso? Così occupato e distratto da tante cose
inutili e dannose, potrò mai trovare e
ritagliarmi un po’ di ‘tempo’
per l’ascolto, per la preghiera, per Dio e per gli altri
e, così, cominciare a convertire la mia vita, ricevuta
in dono, e ad offrirla in
dono a Dio e ai miei Fratelli?
Ultimo aggiornamento: 30/11/2016 -
19:22