2a Domenica di Natale, 03.01.2016
LA PAROLA DI DIO,
SAPIENZA ETERNA, SI È FATTA CARNE, E IL PADRE PARLA AI FIGLI
Il Figlio Unigenito rivela il Volto di Dio, Padre Pietoso e Misericordioso
Una Domenica in sordina, ripetitiva e annoiata?
Solo per chi continua a voler essere sordo al Suo amore e chiuso alla Sua luce!
Il Verbo si è fatto Carne
e
ha posto la Sua dimora in mezzo a noi, infatti, vuole
ridonare senso pieno e vita nuova alla storia personale, a
quella della Sua Chiesa e a quella dell’Umanità intera. È
venuta nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo
(v 9). Questa Parola ci viene riproposta, perciò, per
verificare se L’abbiamo presa sul serio e se Le abbiamo dato
la nostra risposta di amore grato e di responsabilità
coscienziosa, insieme alla nostra libera e gioiosa adesione
personale. Dio ha preso dimora tra di noi! Ma
ce ne siamo accorti? Lo abbiamo ‘visto’, qualche volta e Lo
abbiamo ‘incontrato’? Ci lasciamo parlare da questo Verbo
Incarnato che vuole rivelarci e farci ‘vedere’ il vero Volto
del Padre nostro, misericordioso e ricco di amore per tutti
noi, Suoi figli? La Sua Luce ci illumina e
rischiara le nostre tenebrose e contorte coscienze e guida
le scelte del nostro agire morale? Poniamoci queste domande:
Cosa ha scritto il Natale nel mio cuore e cosa rimane
nella mia mente? Ho accolto il Suo amore misericordioso,
che vuole convertirmi ad essere misericordioso verso gli
altri, che sono, in realtà, miei fratelli? Ho nella mia
mente, la Sua luce o le tenebre del mio rifiuto?
(Vangelo). Il Verbo - Sapienza di Dio, mandato
e venuto a ‘ricercarci’ e che, per questo, ‘ha ricevuto
l’ordine’ di venire a piantare la Sua tenda tra gli
uomini, ha preso radici nel mio cuore, per trasformarlo e
riempirlo di luce e dare senso pieno e finalità certe alla
mia vita, come dono di vocazione e missione? (prima
Lettura). Paolo ci indica la via e il motivo per non
dover rifiutare il dono del Padre, il Figlio Suo Gesù
Cristo: in Lui, infatti, siamo stati benedetti,
scelti per essere immacolati e santi, predestinandoci
ad essere figli adottivi, mediante il Figlio che ci
fa anche eredi, insieme con Lui (seconda Lettura).
Infine, anche il Salmo ci presenta la Parola inviata da Dio,
come comando, messaggio, decreto,
giudizio, che si prende cura, del popolo, al quale è
stata mandata, lo nutre di luce vera e lo custodisce nella
pace e benedizione. Questa, perciò, è la
Domenica del
nostro SYMBALLEIN e della nostra risposta:
rimeditare, ringraziare, approfondire per fare
combaciare il nostro agire in conformità al Mistero
dell’Incarnazione, che ci è stato donato e che abbiamo
contemplato. Devo ancora Meditare e Contemplare il Mistero
del Natale, ponendomi altre serie domande: C’è posto per
Lui nella mia esistenza? È Luce che illumina e mi libera
dal grigiore appiattito dei giorni miei, sempre monotoni e
tristi, perché sempre senza amore? La Sua presenza è
vitale per la mia esistenza, sempre più opaca e buia, mentre
dovrebbe essere trasfigurata in vita buona e bella secondo
il Vangelo del Verbo che abita tra noi, meglio, in noi?
Lascio spazio alla Sapienza creatrice, per ricrearmi una
nuova esistenza? Abbracciando e baciando il Bambino,
lo sento di gesso o di carne? Lo vivo, in modo
sconvolgente e coinvolgente, o come una favola di Natale, da
raccontare per fare addormentare? Sono riuscito a
scoprire, nel Suo tenero e sorridente volto, quello di Dio
Padre di Misericordia? Sono convinto che solo in Lui posso
entrare in relazione e comunione con Lui?
Tutto è
stato fatto per mezzo di Lui e nulla può esistere
senza di Lui! Dunque, separati da Lui,
lontani da Lui e indipendenti da Lui, non
possiamo esistere e non possiamo vivere! Questo Bambino, il
Verbo di Dio, ‘che si è fatto carne’ e ‘venne ad
abitare in noi’, è la nostra Vita e la nostra
Luce. Se Lo accogliamo, nella libertà e per amore, ci dona ‘il
potere di diventare figli di Dio’ in Lui, ed eredi
nello Spirito Santo. La Parola eterna, fatta carne, è
Parola di Amore, di Vita, di Luce e di Misericordia rivolta
a tutta l’Umanità, perché possa, così, lasciarsi liberare
dalla tenebre che l’avvolgono e affrancare dal male che la
conduce all’autodistruzione e sicura morte.
Ultimo aggiornamento: 02/01/2016 - 17:36