Santissima Trinità, 31.05.2015

  • Nel Nome del Padre, Amore e Creatore, del Figlio, Rivelatore e Redentore, dello Spirito Santo, Vivificatore e Santificatore
    Ogni preghiera, ogni giornata, ogni azione, ogni pensiero, ogni nostra scelta, ogni cosa deve iniziare e compiersi nel mistero e nell’abbraccio di questo Amore uno e trino: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Non c’è tanto da capire, c’è solo da lasciarsi raggiungere, toccare, prendere e assimilare da questo trinitario Amore, immersi mediante il Battesimo nelle acque del Suo Amore, conformati al Figlio e in Lui resi figli ed eredi (seconda Lettura). Se la prima Lettura, racconta del sorprendersi di Mosè per l’estrema vicinanza di Dio, che parla al popolo che Egli si è scelto, il Vangelo ci annuncia che Dio, non solo è vicino a noi e a Lui apparteniamo, ma che il Suo Mistero è in noi e noi siamo resi partecipi del Suo Amore Trinitario: ci ha resi figli nel Figlio e anche eredi con Lui, e ci ha donato il Suo Spirito, che ci abita, che ‘attesta che noi siamo figli di Dio’ e ci fa gridare ‘Abbà’! Padre! ’. ‘Abbà’, babbo-papà mio, è insieme, grido di gioia, affettuoso e grato, di un bambino per il suo papà e anche solenne proclamazione di Dio-Padre e Madre di tutti Noi, resi figli nel Figlio dallo Spirito Santo, che ci ha liberato dalla ‘schiavitù della carne’, per farci vivere e camminare ‘secondo lo Spirito’ del Padre e del Figlio. Lo Spirito ci fa diventare ‘figli di Dio-Padre nel Figlio Suo’. Per mezzo del Battesimo siamo introdotti nel mistero della Vita Trinitaria e siamo consacrati per sempre ad essere figli e a camminare e vivere da figli. Figli lo siamo per dono, dobbiamo diventarlo ora, per responsabilità. Sempre si rimane figli di Dio, ma non sempre il figlio si comporta da figlio nei confronti del Padre! Celebrare e professare la Santissima Trinità non vuol dire volerne e poterne penetrare il Mistero, che rimane superiore alla nostra intelligenza. Perché, allora, Dio ci rivela Qualcosa che noi non possiamo capire? Ascoltiamo e seguiamo la Parola che ci risponde! Il cammino della Rivelazione è distribuito nel tempo e segue la legge pedagogica dell’insegnamento progressivo (prima Lettura). Inoltre, non ci viene chiesto di capire, ma di vivere nella Trinità che fonda la nostra identità di figli di Dio e non più schiavi (seconda Lettura). ‘Per conto’ e ‘nel Nome’ della Trinità siamo battezzati, cioè, immersi nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e veniamo introdotti, inseriti, resi partecipi del Suo Mistero e inviati e mandati a testimoniarLo e annunciarLo a tutti Popoli della terra (Vangelo). Dunque, Celebrare il Mistero Trinitario vuol dire professare Dio Creatore, Amore che si fa carne/uomo nel Figlio, Amore che continua a rinnovare la terra nel Suo Santo Spirito per mezzo del Quale vuole introdurci e spingerci, anche, a vivere in/di questo Amore: Amore, che è comunione, non esistenza solitaria; Amore, che è offerta, dono e grazia, e non imposizione costrizione; Amore, che ‘spinge’ Dio-Padre a donarci la ‘Vita’ nel Suo Figlio sacrificato e morto in croce ‘per noi’. La nostra Professione di Fede, perciò, non si riferisce ad un dio astratto, ma all’Unico Dio, che si rivela e manifesta, personalmente nella storia, nel Suo vero Volto e nella Sua Unica Identità di Padre Creatore,  di Figlio Redentore e di Spirito Vivificatore. La Trinità, Mistero da vivere e da incarnare nella propria esistenza perché fonda la nostra vocazione di creature, chiamate a costruire la nostra vita, come comunione, conservando e rafforzando la nostra identità di figli di Dio, redenti dal Figlio e guidati e santificati dal Suo Santo Spirito. Se, oggi, mi chiedi di spiegarti il Mistero, io non so risponderti! Ma sono certo di poterti raccontare ciò che mi accade e vivo! Posso dire di sentirmi figlio di un Padre che, sempre, mi ascolta, mi capisce, mi accoglie e mi perdona; di avere in Te, Gesù, mio adorabile Maestro e Salvatore, Amico, Fratello e Redentore; di sentirmi dolcemente agitato dal vento dello Spirito, ‘respiro di Dio in me’, e dal Suo fuoco che rigenera e vitalizza, ogni attimo, la mia esistenza e la sospinge, dolcemente e fermamente, al Padre! È il Mistero che vive in me! Allora, dirò così, a chi mi chiede ragione di questa mia gioia e fede: non è un Mistero da capire la Santissima Trinità! Vive in te e in me e ci fa vivere! Perciò, dobbiamo prenderne piena coscienza e permettere che compia in noi tutto il suo Mistero di nuova creazione, di amore che redime e di piena libertà e felicità! Amen.

    Fai clic qui per la meditazione integrale dell'Omelia
    Ultimo aggiornamento: 28/05/2015 - 20:30