12a Domenica Ordinaria, 21.06.2015
Chi è Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
Chi potrà sedare e calmare le tempeste del mio cuore inquieto e della mente confusa ed errante?
Le
burrasche e i temporali, i venti impetuosi e le onde
agitate, le sofferenze e i dolori improvvisi, nessuno li
prevede e nessuno li vorrebbe, ma fanno parte e sono
compagne della nostra traversata verso l’altra
riva e, dunque, prepariamoci ad affrontarli con fede,
cioè, con piena fiducia in Dio, che ‘pone limite’
al loro apparente strapotere e li pone direttamente sotto il
Suo potente dominio e comando. L’amore di Cristo, che ci
possiede e ci spinge a vivere non più per noi stessi ma per
Lui che è morto e risorto per noi’, ci dona la certezza
che, nelle tempeste, Lo puoi sempre svegliare, perché Egli è
sulla nostra barca, non a dormire a poppa (posto di comando
e di manovra), ma per guidarla, salvarla dal sicuro
naufragio se non ci fosse Lui a condurla felicemente
all’altra riva! Allora, non puoi più aver paura e non puoi
più sbraitare il tuo infondato ‘non Ti importa che siamo
perduti?’, perché, se avrai fede in Lui, ogni vento
contrario cesserà al semplice Suo comando e gusterai la
grande quiete dopo la tempesta e ai Suoi lidi, la tua
fragile barca, attraccherai. Avere fede in Costui al Quale ‘anche
il vento e il mare obbediscono’, vuol dire lasciarsi
possedere dall’amore di Cristo, per lasciarsi ricreare a ‘nuova
creatura’. Credere è avere fiducia in Lui, anche quando
ti sembra che dorma e che non gli importi nulla di te, che
stai naufragando. Fede è lasciarsi interrogare dal Suo
amore, fino a lasciarti prendere e possedere a tal punto da
non vivere più per te stesso, ma per Lui che è morto e
risorto per te! Vivere l’amore di Cristo, non si esaurisce
in un sentimento vago e passeggero, ma è l’esperienza vitale
dell’essere ‘uno in Cristo’ che ti fa diventare ‘una
nuova creatura’, liberandoti dalle cose vecchie e
arricchendoti di nuove. Fede è vivere, nella
concretezza quotidiana ed esistenziale, dell’amore del
Cristo, che ci libera da noi stessi per farci vivere in
Lui, con Lui e per Lui. Fede, allora, è amare
come Cristo ci ha amato. Di conseguenza, il mio amore per
Cristo, che è la risposta al Suo amore che lo ha spinto
a morire per me, prima di tutto, mi deve disporre a
lasciarmi liberare dal maledetto mio egoismo, che
rende la mia vita senza senso e senza un fine, a smettere di
credermi il centro dell’universo, se non addirittura,
a pormi al posto di Dio, lamentandomi con Lui e
criticando il Suo modo di agire. Amare con l’amore di
Cristo, è anche volersi accollare le conseguenze dolorose
del peccato degli altri, per espiarli, uniti a Gesù
crocifisso per noi. Amare con il Suo amore è credere Dio
amore fedele, anche quando siamo sorpresi dalla tempesta,
bloccati dalle paure nel cuore e dalla bufera delle angosce
nella mente, che minacciano di farci andare a fondo, e
quando Egli ci sembra essere assente e non curante di noi!
Egli provvederà e non mi abbandonerà! Io questo credo
fermamente e, perciò, nulla mi potrà spaventare e niente mi
potrà angosciare! Nelle tempeste della vita, non basta darsi
coraggio, bisogna credere e fidarsi di Qualcuno. E credere
in Qualcuno, significa amarLo! L’amore genera la fede e la
fede spinge sempre ad amare di più. La nostra vocazione è
quella di attraversare il mare aperto della vita, con fede e
amore, superando tempeste di vento e onde minacciose, prima
di ‘passare all’altra riva’ ed uscire dal nostro
corpo (egoismo) e lasciare la nostra barca, per abitare
per sempre presso il Signore.
Quante
volte, anch’io mi ero perso nella tempesta, sentendomi
abbandonato e solo! Quante volte ho creduto che Tu,
continuassi a dormire, noncurante che io stavo affogando!
Ora, comincio a capire che non sei tu a dormire, ma la mia
fede smorta e che sono io che devo risvegliarmi dal mio
torpore spirituale e cominciare finalmente ad aver fede in
Te, che non Ti addormenti, ma continui ad essere al timone (poppa)
della mia barca e, perciò, non potrò mai naufragare! Ora, ho
imparato e ne sono convinto e Te lo voglio anche cantare,
insieme con i miei amici di traversata: ‘In
questo mondo di tempesta, puoi salvarmi solo Tu… e nella
barca della vita adesso ci sei Tu: se il vento soffia cosi
forte lascio che mi guidi Tu e come posso naufragare se al
timone ci sei Tu?’.
Ultimo aggiornamento: 18/06/2015 - 22:14