29a Domenica Ordinaria, 18.10.2015
Il Figlio di Dio
è venuto per servire e dare la Sua vita in riscatto per
tutti,
ma non tutti si
lasciano salvare!
La
Parola di Gesù, oggi, smaschera e denuncia i nostri piani e
i nostri sogni di potere e di gloria, le nostre passioni
maniacali di grandezza, i progetti di carriera e di casta
con situazioni di privilegi che vengono, regolarmente e
rigidamente, proibiti e negati ai poveri mortali! Con
Giacomo e Giovanni, insieme con gli altri dieci, noi, oggi,
siamo e restiamo in evidente contrapposizione con la Sua
logica, quella del farsi ultimi per servire e dello
spenderci e donare la propria vita per la salvezza di tutti.
Nessuno di noi cristiani, dunque, può continuare a coltivare
illusioni di primeggiare sugli altri e progetti di potenza e
di successo mondano, sfruttando e servendosi degli altri,
anziché, servirli e manipolando il Vangelo, anziché
eseguirlo, senza nulla aggiungere e nulla togliere. Potere e
servizio per Gesù sono due logiche che si contrappongono e
si escludono. Per il mondo la logica spietata del potere,
per Gesù, la mite e umile logica del servizio. Chi vuol
essere ‘il primo’, infatti, deve imparare a servire gli
altri, fino a sacrificare – dare – donare la propria vita
come ha fatto e insegna il Figlio di Dio, nella figura
profetica del Servo di Yhwh, obbediente e sofferente,
il quale trova nella Sua persona e missione pieno e
definitivo compimento. Accostiamoci, perciò, con fiducia e
abbandono al trono della grazia ‘del Figlio di Dio’,
divenuto nostro sommo Sacerdote, il Quale continua ad
offrire la Sua salvezza a quanti si aprono alla Sua azione
salvifica ‘per ricevere misericordia e trovare grazia’
(seconda Lettura). I discepoli sentono parlare Gesù,
ma continuano a non volerLo capire, disperdendosi in
progetti mondani e aspirazioni carnali, per non volerLo
seguire per la via della croce. Continuano a contendersi,
infatti, e lottano per i primi posti d’onore e di potere e,
tra loro, invece di comunione, scoppiano liti, sorgono
invidie e gelosie. Interviene il Maestro, chiaro ed
inequivocabile nel Suo insegnamento. Primo: la
propria vita bisogna donarla per gli altri (‘bere
il calice’ che beve Gesù) e i posti nella gloria li
assegna solo il Padre (vv 37-40)! Secondo: il potere
è servizio, regnare è servire, primeggiare è mettersi
all’ultimo posto per servire tutti, cominciando, appunto,
dagli ultimi (vv 41-44). Egli stesso è il Servo del Signore
(Prima Lettura) e, offrendo la Sua vita per noi,
diviene Altare, Vittima e Sacerdote
sommo, al Quale ci accostiamo con fiducia perché tutti
possano ricevere la Misericordia e la Grazia del Padre Suo.
La richiesta sconcertante di
Giacomo e Giovanni e lo sdegno successivo degli altri
dieci, dettato dall’invidia di coloro che si sentono e si
vedono scavalcati, manifestano tutta la meschinità e
piccolezza dei discepoli, compressi e schiacciati dalla loro
stessa sete di potere, di possesso e di successo e, nello
stesso tempo, mette a nudo l’ottusità dei dodici incapaci di
capire e seguire la Persona e la Missione del Maestro, anche
dopo il terzo annuncio della Sua passione e le Sue molte
‘catechesi’ a tu per tu, in ‘privato’ a casa!
‘Tra voi non deve essere così,
ordina il Maestro Gesù’! I veri grandi e i veri primi -
continua a dichiarare Gesù - sono coloro che si fanno servi
(diàkonos) e diventano schiavi (dulos) per
amore! I due, invece, volendosi accaparrare i posti migliori
di onore e di potere, cercano di tagliare fuori gli altri
dieci! Inoltre, la richiesta risulta poco intelligente:
quel posto e quel potere non esistono nel Regno!
L’unico posto per i veri discepoli è l’ultimo e, l’unico
potere è servire, come Gesù ha fatto e, come, ora, vuole
farci capire: il ‘Figlio dell’uomo’, infatti, è venuto per
servire e non per essere servito, a donare la Sua vita per
molti (tutti). Dominio e potere sono del mondo!
Tra voi però non è così!
Per il Vangelo: Vera grandezza è stare all’ultimo posto,
mettersi a servizio degli altri e fare come ha fatto Lui.
Vero potere è regnare, sì, ma dall’alto di una croce,
offrendo la propria vita in espiazione-riscatto per molti,
addossandosi i peccati e le colpe degli altri, fino ad
essere disprezzati, rifiutati, odiati, condannati e uccisi
come Lui! Questo capovolgimento è rivoluzionario!
Solo che i Suoi dis
cepoli, allora come oggi, non lo vogliono
comprendere e continuano a seguire se stessi e a pretendere
il posto sicuro alla Sua sinistra o alla Sua destra!
Peccato, però, che nessuno di NOI c’era e ci vuole essere
alla destra e alla sinistra del Crocifisso
Redentore sul Golgota! E chi erano e chi sono, allora,
quelli accanto a Lui? NO! Non è
nessuno dei Suoi discepoli!
SONO DUE LADRONI MALFATTORI!
Ultimo aggiornamento: 16/10/2015 - 18:45