6a Domenica Ordinaria, 15.02.2015
Convertitevi e credete al Vangelo
Lasciatevi convertire e riconciliare
Conversione dal nostro esagerato e
affossante esibizionismo: fare tutto per
essere visti, lodati e ammirati; dal nostro opprimente e
degradante individualismo: io, io, io senza un
minimo spazio per Dio e per gli altri; dall’ipocrisia
imperante e dominante in tutto ciò che siamo, progettiamo e
vogliamo realizzare; dalla corruzione e dall’indifferenza!
Tutto giustifichiamo, normalizziamo, anche,
l’illegalità, la corruzione dilagante,
la frode e l’evasione fiscale, la calunnia, il giudizio
spietato e orgoglioso contro gli altri e tanta tolleranza e
giustificazioni infinite per i nostri comportamenti, a dir
poco discutibili, contro il bene comune… (Trova anche tu
altri ‘luoghi’ da cui dobbiamo uscire e dobbiamo abbandonare
per ritornare a vivere). Lasciatevi riconciliare con
Dio! Supplica appassionata e invito
urgente a dare una svolta decisiva alla nostra esistenza e
mettere ordine, finalmente, nelle nostre singole
persone e ristabilirlo, così, nella nostra vita comunitaria
e sociale. Ma, come trasfigurare la nostra esistenza? Ecco
la via e il cammino sicuro: Lasciatevi Convertire e
Riconciliare per Credere e Vivere il Vangelo!
Occorrono, oramai, fatti e non più parole! Sostanza e
non apparenza! Il ritorno nelle braccia del Padre, non deve
essere solo formale, ma con il cuore, grato e disponibile a
lasciarsi salvare e redimere dal Figlio Gesù e purificare e
ricreare dal Suo Santo Spirito. È tempo di agire e non solo
di predicare! Il tempo è questo! È favorevole e propizio!
Non dobbiamo perderlo e sciuparlo! Potrebbe essere
l’ultima occasione, per vincere la partita! Non puoi perdere
questo dono, quest’occasione propizia e unica, perché non
potrebbero essercene offerte altre!
Ritornate a Me con
cuore integro e indiviso! Non dobbiamo ridurre la
conversione a mera esteriorità e formalismo
esasperato e vuoto: non le vesti dobbiamo lacerarci, ma
il cuore malato di egoismo, superbia e presunzione. Non
dobbiamo fare dieta di cibo, ma digiuno di
malizia, di cattiveria e, soprattutto, astinenza totale
dall’indifferenza che uccide, prima se stessi e, poi, i
fratelli. Si tratta non di un astinenza da carni, ma
dobbiamo rinunciare allo spirito mondano e carnale!
Ti sembra digiuno il mangiare spigole e orate, gamberoni e
caviale, aragoste e pesce spada, al posto della ‘povera’
mortadella? Ti basta questo, per dire che fai Quaresima?
La Parola non ci chiede forse il digiuno per amore e
l’astinenza da tutto il male? Ciò che facciamo per quietare
le nostre responsabilità, non ci salva! Solo ciò che
facciamo, con amore e per amore, ci dispone a lasciarci
purificare, perdonare e salvare! Chi cerca e fa tutto
per la gloria di Dio e il bene dei fratelli ha già
ricevuto la sua ricompensa, quella di vivere da figlio, che
ha risposto filialmente all’amore del Padre. La Gloria Di
Dio È L’uomo Vivente (Salmo 144).
Cosa mai potrà cambiare ‘un
po’ di cenere sul mio capo? Se il ‘segno’ ti arriva al
cuore, tutto in te può cambiare
radicalmente! Se, infatti, non
continuerai ad indurire il cuore e comincerai ad ascoltare
l’invito del Signore ‘ritorna a Me con tutto il cuore’
(prima Lettura), se ‘ti lascerai riconciliare con Dio’
(seconda Lettura) e se ti lascerai liberare dalla tua
‘ipocrisia religiosa’, dal praticare la giustizia e le opere
buone, solo per essere visto, lodato e ammirato
(Vangelo), avrai in dono un cuore nuovo, capace di
fare tutto per amore e solo per amore
gratuito! In questo semplice e umile gesto, devo
prendere coscienza di chi sono veramente: sono polvere e
posso vivere solo se lascio vivere Dio in me! Devo
riconoscere che, se vivo nel peccato, sono solo polvere,
niente, nessuno e nulla! Ma devo anche essere sorretto dalla
fiducia e dalla certezza: Dio che mi ha creato dalla
polvere, dalla polvere nella quale mi sono confuso, mi vuole
salvare e mi chiede il ‘permesso’ per ridonarmi vita
rinnovata e nuovo futuro! ‘Convertitevi
e Credete al Vangelo’! La Liturgia
non ci chiede di rispondere subito, con un
Amen sbrigativo e frettoloso! Mai,
come in questo caso, il silenzio deve essere assenso pieno e
impegno permanente a volere e sapere dire il nostro ’Sì’
(Amen) tutti i giorni, fino a quando non saremo
ammessi, per Suo dono e Sua misericordia, alla Pasqua
eterna.