2a Domenica Ordinaria, 18.01.2015
Chi cercate? Maestro dove abiti? Venite e vedrete!
Settimana di Preghiera per
l’unità dei Cristiani (17-24 gennaio)
Solo chi ascolta le Sue domande e segue il
Suo invito, può recarsi a vedere dove abita, cosa pensa,
come agisce e cosa vuole! La sequela, infatti, può iniziare
solo dall’ascolto che si concretizza nell’accoglienza
gioiosa e nell’obbedienza libera e fedele.
Come possiamo e vogliamo, oggi,
incontrare Gesù? Lo desideriamo ancora? Dove dobbiamo
andare per trovarLo e vederLo? Nel volerLo cercare,
cerchiamo noi stessi e i nostri vantaggi, o siamo pronti a
lasciarci fissare negli occhi e sedurre dai Suoi?
La
Parola devi
ascoltare e seguire, se vuoi davvero sapere dove abita,
cercarLo e trovarLo, vedere come vive e restare con Lui per
vivere come Lui! Il credente non lascia cadere a vuoto
nessuna delle Sue parole di vita e verità, che lo spingono e
gli chiedono di uscire dal proprio io individualistico per
edificarsi come comunità, segno e testimonianza del
Regno presente nel mondo. Il paradigma è
Samuele, giovane che è
perseverante nell’ascolto e che riconosce, perciò, ed
accoglie la missione profetica e la esegue (prima Lettura).
Nella seconda Lettura, sono
i singoli membri della
comunità, chiamati a costruirla e a formarla, convertendosi
dai propri vizi per glorificare Dio nel proprio corpo,
tempio vivo del Suo Santo Spirito. Nel Vangelo, la
chiamata è rivolta ai primi
discepoli, i quali, sollecitati
dall’indicazione del Battista e dal suo invito a rivolgere
il loro sguardo e il loro cuore, insieme con lui,
sull’Agnello di Dio che passava, hanno desiderato e voluto
conoscere Gesù per restare con Lui e seguirLo per sempre.
‘Che cosa cercate’?
Cercate Me o voi stessi? Se cercate voi stessi, non
troverete mai Me, ma se cercate Me, troverete anche voi
stessi! Se saprete Chi sono, conoscerete la vostra vera
identità – vocazione – missione, che è la
comunione con Dio! Chi
cerca l’Agnello di Dio, Gesù Cristo, la Via, la Verità e la
Vita, ritrova se stesso e il senso pieno della propria vita!
‘Cosa cercate?’
Più che domanda è una provocazione a dare alla ricerca
contenuto e sostanza! Non sono le cose che saziano e
acquietano il cuore dell’uomo! Non basta cercare di vedere
Gesù, bisogna fermarsi da Lui per ascoltare e lasciarsi
parlare, bisogna guardare il Suo volto per lasciarsi
incontrare dal Suo sguardo.
Egli fissa lo sguardo su Simone, gli cambia il nome e
indirizza la sua vita nella nuova missione. Lo stesso
sguardo si poserà su di lui, dopo il triplice tradimento,
per ricondurlo a conversione (Lc 22,61). L’ha rivolto,
anche, sul giovane ricco, che lo ha sfuggito perché i
suoi occhi erano abbagliati dalle molte ricchezze che gli
occupavano il cuore (Mc 10,21). Lo stesso Suo sguardo buono
e misericordioso sta rivolgendo su ciascuno di noi e nessuno
di noi vuole accorgersene ancora! Come cercare,
vedere, incontrare e restare con Lui? Ma, oggi, è
possibile cercare e, come, incontrare Gesù? I Magi che Lo
hanno cercato, Lo hanno incontrato!
Dove trovarLo per incontrarLo e
seguirLo per rimanere con Lui? Nella Parola, nella
Comunità – Assemblea, nell’Eucaristia e, in modo
‘sacramentale’, nei Suoi poveri all’agghiaccio, tremanti di
freddo e morenti di fame, nello straniero che stiamo
respingendo e rifiutando, nei bambini violentati e vecchi
abbandonati, nei malati, sofferenti nell’anima e nel corpo,
nei fratelli peccatori, da noi, più peccatori,
impietosamente giudicati e crudelmente condannati,
spietatamente esclusi! In realtà, è lo stesso Signore
a cercare di incontrarci e vederci, a tentare di parlarci e
fissarci con il Suo sguardo di amore accogliente! Da parte
nostra, però, per poterLo vedere dobbiamo salire sul
sicomoro, perché siamo ancora di poca fede e di
bassa statura morale! Per poterLo incontrare e
seguire, bisogna, poi, ridiscendere ed andare, spalancarGli
la porta della nostra vita e accoglierLo perché Egli viva in
noi! Il Battista, che fissa lo sguardo sull’Agnello che
passa, Lo indica subito ai suoi discepoli perché vadano da
Lui, Lo incontrino, Lo ascoltino, Lo seguano e restino con
Lui, divenendo Suoi discepoli!
Lo stile del Precursore, lampada della Luce e voce
della Parola, deve divenire lo stile di ogni discepolo e del
vero ed autentico ‘dispensatore’ della Sua Grazia. Nessuna
autoreferenzialità, dunque, e nessuna possessività! Come
Giovanni, dobbiamo scomparire e lasciare tutta la scena a
Lui! Dobbiamo indirizzare a Lui, non a noi stessi! Egli
indica e li spinge a Gesù, il Quale, sentendo i loro passi,
si voltò verso di loro e con loro comincia il dialogo
pressante e stringente: ‘Chi cercate’? ‘Maestro
dove abiti?’ ‘Venite e Vedrete’!
Comincia l’incontro, le prime domande e le prime risposte,
ma il cammino sarà lungo e faticoso e la meta verrà
raggiunta se restiamo con Lui e seguiamo Lui, Via e Verità
della nostra vita! Per questo, ogni giorno, devo domandarmi:
Chi cerco? Qualcuno ‘Altro’ diverso da me e che viene
‘prima’ di me e che è ‘più forte’ di me, o,
sotto sotto, sto cercando solo me stesso? Dobbiamo lasciare
e uscire da noi stessi se vogliamo sinceramente andare a
‘vedere’ e fare esperienza di Lui, incontrando il Suo
sguardo ed ascoltando la Sua voce. Chi cerca la verità, con
cuore sincero e mente libera, chi vive onestamente e ama gli
altri, ha già trovato Dio, perché Dio è amore e verità!
Il “DAMMI UN PO’ D’ACQUA DA BERE”
presuppone che sia Gesù sia
la Samaritana chiedano ciò di cui hanno bisogno l’uno
dall’altra -
ci
insegna
a riconoscere
che le persone, le comunità, le culture, le religioni
e le etnie hanno bisogno le une delle altre e a ricevere ciò
che è prezioso per il bene dell’umanità e della sua salvezza
- implica un impegno
etico che riconosca il bisogno gli uni degli altri per
realizzare la missione della Chiesa e
ci
spinge a cambiare il nostro
atteggiamento,
ad
impegnarci
nel cercare l’unità nella
nostra
diversità, aprendoci ad
una
varietà di forme di
preghiera e di spiritualità cristiana’.
Ecco Perché
Devo E Voglio Impegnarmi,
Insieme Con Voi, A Ristabilire La Comunione Tra Noi Ogni
Giorno Per Tutta La Vita.
Nella diversità, infatti, tutti ci arricchiamo
vicendevolmente
perché nessuna persona, nessuna cultura da sola sono
sufficienti!