Ascensione del Signore, 17.05.2015
Gesù sale al Padre
Io sono con voi tutti i giorni e voi di
Me sarete testimoni fino ai confini della terra
Per noi,
Gesù Risorto sale al Padre, per prepararci il posto, per
farci dono del Suo Spirito, per inserirci, quali Sue
membra, vitalmente al Suo Corpo, la
Sua
Chiesa ed affidarci la
Missione di essere di Lui
testimoni per tutta la terra, nell’attesa della
Sua
Venuta! Gesù ha scelto
e ha chiamato i Suoi discepoli, i quali sono rimasti insieme
con Lui circa tre anni e con Lui hanno condiviso tutto,
hanno ascoltato i Suoi insegnamenti, hanno visto i Suoi
prodigi, sono stati testimoni di una vita donata e spesa a
servizio degli altri. Certamente la Sua Passione, mistero
che mai avevano voluto accettare, nella sua drammaticità e
concretezza, li ha messi alla prova, facendo scoprire le
loro fragilità, la loro poca fede e fedeltà nel tradirLo,
rinnegarLo ed abbandonarLo. La morte in croce, poi, li aveva
decisamente svuotati di ogni loro sogno di grandezza e
progetti di potere. Si sono sentiti crollare il mondo
addosso! Ma, quando, dopo tre giorni, Lo hanno incontrato
Risorto, progressivamente, dalla paura e dall’incertezza,
sono stati condotti a gioiosa certezza che Egli è
davvero risorto dai morti. Per questo, il Cristo rimane con
loro altri quaranta giorni: per fortificarli e confermarli
nella fede della Sua Persona e per istruirli sul Mandato
che, ora, ricevono: ‘Andate in
tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura’
(Mc 16,15), comandando loro di restare a Gerusalemme per
ricevere il dono dello Spirito Santo (At 1, 4-5) che li
guiderà e li sosterrà nella loro testimonianza ed
evangelizzazione. Ascende al Padre. Egli
torna dal Padre Suo e resta con noi! Non scompare
Gesù tra le nuvole! Egli non abbandona i Suoi che restano
nel mondo, ma li riunisce in unità, nel Suo corpo,
che è la Chiesa. Egli è il Capo del Corpo e promette lo
Spirito Santo che scenderà su di loro per costituirli ‘Suoi
testimoni fino ai confini della terra’ (v 8). Gesù, con
la Sua Ascensione al cielo, dà inizio al
Tempo della Chiesa, il
tempo intermedio, quello dell’attesa vigile, attiva e fedele
del Suo glorioso ritorno (parusia). Ai Suoi, però,
non deve minimamente interessare e preoccupare ‘il
quando’ della Sua venuta, ma devono porre tutta
l’attenzione e il proprio impegno a ‘come ’
vivere l’attesa, piena e vivificata già dalla Sua presenza
misteriosa ma reale, annunciando e testimoniando il Suo
Mistero pasquale, fino ai confini della terra. Questa
missione evangelizzatrice e testimoniante deve iniziare da
Gerusalemme e deve raggiungere tutti i popoli della terra.
Ascendere, salire, tornare al
Padre, non vuol dire lasciare, abbandonare, dividersi,
distaccarsi. Io vado, ma, resto con voi e,
inoltre, effonderò il Mio Spirito su di voi che vi
confermerà nel Mio amore, vi guiderà e sosterrà nella
missione che Io vi affido! Nel cenacolo ce l’aveva detto
già: Io vado a prepararvi un posto e poi ritornerò! Il
Signore ascende al cielo, perciò, non per andarsene e
lasciarci soli, ma proprio per restare con tutti noi, che
siamo stati ricolmati di doni-ministeri diversi (apostoli,
profeti, evangelisti, pastori e maestri), distribuiti a
ciascuno di noi che siamo chiamati ‘ad edificare il Corpo
di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e
alla piena maturità di Cristo’ (seconda Lettura) e
rispondiamo, con fedeltà e coerenza, alla nostra missione
universale, in comunione e sostenuti e guidati dallo stesso
Risorto, che ci ha inviato per ogni dove, e che rimane
sempre presente e dentro di noi, operando, per mezzo di noi
e confermandoci con la Sua Parola ‘nei segni che
l’accompagnano’ (Vangelo). L’Ascensione celebra la
gloria del Signore e l’inizio del tempo della Chiesa, Suo
Corpo, e l’inizio della sua missione. Lo Spirito Santo,
unifica tutti i membri nell’Unico Corpo, che è il Risorto, e
li guida e li sorregge! Nel dialogo caldo ed intimo
dell’ultima Cena (Gv 13-14), dopo aver lavato i piedi ai
Suoi, Gesù, consegna loro il Comandamento Nuovo
dell’amore e del servizio fraterno e li assicura sul perché
della Sua imminente partenza: ‘Io vado a prepararvi un
posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto,
ritornerò e vi prenderò con Me, perché siate anche voi dove
sono Io’ (Gv 14,2b-3), ‘Non vi lascerò orfani,
ritornerò da voi’ (v 18).
L’Ascensione celebra il Figlio di Dio che è disceso
dal cielo, ha donato
la Sua vita, è risorto dalla morte e,
oggi, torna al Padre per sedersi alla Sua destra, Signore e
Pienezza di tutte le cose, senza però lasciarci orfani, ma
donandoci il Suo Spirito! L’attesa della
Sua venuta è animata e riempita dalla testimonianza e
missione di quanto il Signore ci ha affidato. Egli, che non
si è separato dalla nostra condizione umana, ci ha preceduti
nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è
Lui, Capo e Primogenito, saremo anche noi, Sue membra, uniti
nella stessa gloria (Prefazio).
Gesù, che ha portato in
terra il Cielo, ora, riporta la terra in Cielo!