Assunzione di Maria, 15.08.2015

  • Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    L’Assunzione, festa del nostro migrare verso la vita, vivendo in questo mondo, ci fa costantemente levare gli occhi ‘verso i beni eterni, per condividere la Sua stessa gloria’ (Colletta del giorno). ‘Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro Colei che ha generato il Signore della vita’, facendo risplendere per tutti noi, Suo popolo pellegrino sulla terra, il ‘segno di consolazione e di sicura speranza’ (prefazio proprio). Grandi cose ha fatto in Lei per noi l’Onnipotente e Santo è il Suo nome’ (Lc 1,49). Maria, la donna vestita di sole, è primizia, immagine vivente del Popolo di Dio: in Lei è la realizzazione della Storia della Salvezza e in Lei si compie la speranza che anima e sostiene ogni cristiano. ‘Maria accompagna la Chiesa nel suo cammino e la precede alla meta. Assunta in cielo, in anima e corpo, vive nella completa e definitiva perfezione della comunione con Dio e costituisce la primizia della Chiesa gloriosa, che si compirà alla risurrezione universale dei morti, ponendosi davanti a noi come modello concreto della speranza cristiana…’ L’Assunzione ‘è la Pasqua di Maria’, frutto della Pasqua di Gesù. È il compimento di un’unione senza pari con il Signore della vita… Per noi che avanziamo a fatica in mezzo alle prove del tempo presente, la gloriosa Vergine risplende come Stella del mattino che annuncia il giorno, come Stella del mare che indica il porto ai naviganti: ‘brilla quaggiù come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio che è in cammino, fino a quando arriverà il giorno del Signore’ (da La Verità Vi Farà Liberi, Catechismo Degli Adulti, nn 789-790).
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    20a Domenica Ordinaria, 16.08.2015

  • Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui
    Gesù conclude il grande e lungo discorso sul Pane nella sinagoga di Cafarnao ed afferma esplicitamente: il Pane che Io offro è la Mia stessa carne che deve essere effettivamente mangiata per ottenere la vita eterna (Vangelo). La Sapienza, invita gli ‘insensati’ ad andare a mangiare il Suo Pane e a bere il Suo Vino per abbandonare la stoltezza e camminare per la via dell’intelligenza e così poter vivere la stessa vita di Dio (prima Lettura). Anche nel Salmo 33, il Signore prepara ed invita ‘i Suoi figli’ ad un banchetto di festa e di vita: Egli non farà mancare nulla. La comunità cristiana, solo attraverso la comunione permanente con il Cristo, “vero Cibo”, può comprendere e compiere la volontà di Dio in questi giorni cattivi, sapendo fare della propria vita una quotidiana e perenne Eucaristia. È lo Spirito, infatti, che trasforma i Cristiani in ‘Eucharistùntes’: coloro, cioè, che, sempre e in ogni cosa, fanno della propria esistenza ‘Eucaristia’ perenne, lode incessante e ringraziamento ininterrotto a Dio Padre nel nome del Signore Gesù Cristo (seconda Lettura). Attraversiamo tempi davvero difficili e persino bui (‘giorni cattivi’)! Abbiamo urgente bisogno della vera Sapienza e luce del Vangelo per non continuare a sprecare il nostro tempo e a distruggere il dono della nostra vita, abbiamo bisogno di un cibo che non perisce e ci trasmetta la forza necessaria per andare avanti senza perdere la fiducia e lasciarci rubare la speranza. Abbiamo bisogno del Pane vivo disceso dal cielo per vivere e non morire! Gesù ci chiama di Domenica in Domenica per farci partecipi della Sua vita, del Suo amore nutrendoci del Suo Corpo e del Suo Sangue, e donandoci la luce e gioia della Sua Parola di verità. Non disertiamo l’Eucaristia domenicale, il vero banchetto di vita e di comunione, allora, perché senza questa non possiamo vivere! E la nostra vita è dono prezioso da non sciupare e disperdere sia perché è unica sia perché è molto breve!
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    Ultimo aggiornamento: 13/08/2015 - 17:20