6a Domenica Ordinaria, 15.02.2015

  • Se vuoi puoi purificarmi! Lo voglio, sii purificato!
    Ma io, sono disposto davvero a lasciarmi purificare, sanare, guarire e salvare?
    Gesù insegna con autorità, guarisce, libera, ridona futuro! Il vero potere, infatti, è servizio ed è quello che non si impone e non schiavizza gli altri, ma è dono che libera e reintegra nella dignità, nella società e nella comunità. ‘Lo voglio!’ ‘Sii guarito’ da questa malattia, che ti deturpa il corpo e piaga l’anima, che ti esclude da tutto e ti condanna ad essere un cadavere vivente. Allora, guarirlo, significa dargli una seconda vita, farlo ‘risorgere’, liberandolo dal destino, ancora, più devastante: la decomposizione totale e mortale! Tale era considerata la lebbra, ‘primogenita della morte’ (Gb 18,13). La guarigione di Gesù è anticipazione, perciò, e segno della risurrezione. La lebbra, malattia che sgretola il corpo e cancella anche l’anima, male sociale e religioso che metteva ‘fuori dall’accampamento’ e fuori dal tempio! La lebbra non solo emargina, esclude, scarta, ma uccide, rende ‘cadaveri’! Perciò, purificare e sconfiggere la lebbra, la ‘primogenita della morte’, per Gesù è ridonare una nuova vita e, dunque, annunciare la Sua risurrezione! Questa malattia sanciva, in pratica, la morte sociale e religiosa del lebbroso, perché costretto all'emarginazione più totale, fuori da tutto, respinto da tutti, doveva dare l’allarme, appena qualcuno si avvicinava, non per chiedere aiuto, ma per difendere e preservare i sani! Doveva stare fuori dalla famiglia, fuori da ogni relazione, fuori dal culto; era fatto fuori da tutto e da tutti, espulso a vita dal campo della vita! Annullato, fonte di ribrezzo e di disgusto rivoltante, nessuno poteva avvicinarlo, pena la contaminazione irreversibile e la stessa penosa e tragica infelice sorte! La Legge della purità non solo lo escludeva dalla comunità degli uomini, ma anche dalla comunione cultuale! Può una legge (anche se definita ‘canonica’ o del ‘magistero’) mai ardire di escludere la creatura dalla comunione con il Creatore, il peccatore con il Redentore? Dio, invece, si avvicina sempre a quanti noi squalifichiamo ed escludiamo, a quanti schiacciamo e dimentichiamo, per non prenderci le nostre responsabilità, per quanti, indeboliti nel corpo e defraudati dai loro diritti, scartiamo per metterci l’anima in pace e tacitare la coscienza, che continua a gridarci: ‘Dov’è tuo fratello?’ e a ricordarci ‘Ti chiederò conto del tuo fratello’. Stravolge Gesù il nostro criterio di ‘puro’, sempre a nostro favore, e di ‘impuro’, sempre contro gli altri! Sfida Gesù, con il Suo Vangelo, le tante nostre leggi-dighe fatte su misura per gli strapotenti, con il Suo venire a servire, a guarire, a liberare, a riscattare da leggi ‘canoniche’ fatte per privilegiare i pochi e non per tutelare i molti deboli, poveri, ammalati, affamati e nudi! Impuro è tutto ciò che facciamo senza amore e solo per noi stessi! Tutto ciò che si fa per e con amore, è puro! La lebbra, nelle sue terribili conseguenze di sgretolamento lento, ma inesorabile, distruggeva l’integrità fisica della persona, l’annullamento di ogni rapporto e relazione umana e cultuale nel brutale isolamento e allontanamento dal consorzio umano. Gesù viene a ristabilire l’ordine primordiale e a reintegrare la persona, annuncia che il male non ha l’ultima parola e che la stessa morte sarà distrutta. Egli si lascia avvicinare dal lebbroso, si lascia parlare, si lascia commuovere, gli tende la mano, lo tocca, con amore e misericordia e, con potenza divina, lo libera dalla malattia e lo purifica. Non lo giudica, Gesù, lo ama! Non dovrebbe agire come Lui, la Sua Chiesa? La Comunità che discrimina tra giusti e peccatori, tra regolari e irregolari, praticanti e non praticanti, cattolici e non cattolici, santi e dannati, buoni e cattivi, non sarà mai la Sua Chiesa, il Suo Corpo! Una Chiesa che pensa e agisce così, dimentica che è formata da peccatori, tutti bisognosi di perdono e di purificazione! Una Chiesa che discrimina, non è Madre! Una Chiesa che non vive il Vangelo dell’amore e si arrocca e si difende con il ‘diritto canonico’ e che si è ridotta solo a burocrazia, meritocrazia e retribuzione non è la Sua Chiesa, perché vive e agisce per se stessa, non ‘per la gloria di Dio’ e per il bene di tutte le anime. Siamo chiamati ad esser santi, dobbiamo credere la Chiesa santa, perché Santo è il Signore, suo Capo e suo Corpo! Ma, tutti noi membri siamo peccatori e bisognosi di ‘riforma’ e purificazione permanenti! Una Chiesa che esclude qualcuno, non sarà mai santa, non sarà mai una e cattolica! Forse che Gesù ha mai escluso alcuno dalla misericordia del Padre? Gesù è venuto per radunare e non per disperdere, per amare e non per giudicare, per riportare all’ovile e non per escludere e sbattere la porta in faccia ad alcuno! Perché ci diciamo cristiani e non Lo imitiamo anche in questo? La legge della ‘purità’, esclude e perde; l’Amore include, fa rivivere e salva!

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  • Ultimo aggiornamento: 12/02/2015 - 21:22