28a Domenica Ordinaria, 11.10.2015

  • Cosa mi manca ancora?
    Una sola cosa: và, vendi quello che hai, dallo ai poveri e vieni!
    SeguiMi!
    Gesù ci indica l’ardua via del necessario percorso per entrare nella Vita Eterna. È tanto difficile entrarvi per gli arricchiti ai danni degli impoveriti! È impossibile, con le sole forze umane, entrarvi a farne parte, lo può solo chi si lascia guardare dentro, convertire e salvare da Gesù Cristo. Impossibile, dunque, agli uomini, ma non a Dio (v 27)! La Parola Vivente, oggi, ci invita/comanda a ricercare e a spendersi per la vera ricchezza: il Regno di Dio! Donare e donarsi è il vero ed autentico arricchirsi davanti a Dio, non il prendere, il possedere, l’avere e l’accumulare (Vangelo). Invocare e accogliere la Sapienza che viene dall’alto, è vera saggezza e prudenza (prima Lettura). La Parola, che è efficace, viva, penetrante i pensieri del cuore e della mente, è la vera e unica ricchezza da perseguire (seconda Lettura). La presenza del Signore dona quella gioia, che nessuna ricchezza terrena può dare e assicurare (Salmo).
    Vai, Vendi, Dallo, Vieni, SeguiMi
    vogliono dire far ritorno alla sorgente della mia vocazione per ripartire nella totale donazione di se dietro a Gesù, con il cuore finalmente più libero e, perciò, più felice! Donarsi, genera gioia e libertà, felicità che nasce dall’aver reso felici gli altri. ‘Dallo ai poveri’ indica la finalità dei beni creati per tutti e detta il giusto modo di usare le ricchezze terrene: condividerle con chi non ne ha, con i poveri e bisognosi! Oggi, il Vangelo, semplicemente e chiaramente, ci dice che, con il cuore ingolfato nelle ricchezze e la mente occupata dalle cose, l’uomo è impossibilitato a seguire Gesù e, perciò, ‘difficilmente’ potrà entrare, per la porta stretta della croce, nel Regno per farne parte in eterno. Inoltre, se non ci lasciamo sedurre dallo ‘spirito di sapienza’, saremo ammaliati dal fascino divorante dell’avere, possedere e accumulare sempre più. Gesù, invece, vuole liberarci interiormente dalle cose e dalle zavorre, per farci liberi e arricchirci di generoso amore. Non voglio lasciare tutto, qui in terra, per avere una ricompensa, poi, nel cielo, ma per essere felice e libero di amare, donandomi, ora, qui in terra. Ti pare poco la gioia e la felicità che ti danno i poveri che tu sollevi, sfami e contribuisci a far riconquistare loro umanità, onorabilità e dignità? Una cosa, ancora, mi manca! Devo andare, cioè, uscire da me stesso, devo vendere, cioè, liberarmi finalmente dalla schiavitù delle cose che ancora mi posseggono, devo darlo, meglio, restituirlo ai tanti che ho impoverito con l’egoismo, devo far ritorno alla Sorgente della Vita e Verità, Gesù, per seguirLo fin sulla croce, l’unica porta di accesso al Regno! Donami, perciò, lo spirito della sapienza, Signore, quella saggezza del cuore e luce per la mente, e liberami dalla grave malattia e schiavitù del triste e vano possesso! Fammi giungere alla vecchiaia, ricco di amore e poverissimo di cose. AMEN!
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    Ultimo aggiornamento: 08/10/2015 - 20:38