Battesimo di Gesù, 11.01.2015

  • Il nostro Battesimo è missione
    Oggi si ‘compie’, ma non si esaurisce, il Tempo Natalizio, Kairòs che ci proietta, invece, a vivere la nostra vocazione e missione battesimale con lo stesso stile di Gesù, che inaugura la Sua vita pubblica rivelandoci la Sua missione: venirci a liberare dal peccato per farci figli per mezzo di Lui, il Figlio amato, e per insegnarci a vivere da figli nell’amore e libertà. In Lui e per mezzo di Lui siamo stati liberati dal peccato e siamo stati resi creature nuove. Nel contemplare l’evento salvifico del Suo Battesimo, facciamo ‘memoria’ (zikkaron), cioè, riattualizziamo la grazia della figliolanza divina della nostra rinascita dall’acqua e dallo Spirito, in ogni nostra scelta e progetto, in ogni ambito della nostra esistenza quotidiana. Gesù, che non ha bisogno di conversione e di purificazione come tutti coloro che vanno a farsi battezzare dal Battista al Giordano, continua, con questo Suo gesto, il Suo abbassamento e svuotamento dell’essere Figlio di Dio, per farsi pienamente Figlio dell’uomo. In fila, tra i peccatori, Colui che è senza peccato e si addossa il peccato del mondo, per ‘toglierlo’ definitivamente dal cuore dell’uomo e dal mondo. ’Discende’ nelle acque, per soccorrere e liberare i Suoi fratelli dal peccato e dalla morte. Si spoglia della Sua condizione di Figlio, per rivestire la nostra condizione umana della Sua divinità. Si immerge nella nostra acqua sporca di peccato, per farci riemergere nuove creature da abbeverare all’Acqua viva della Sua Persona che disseta e purifica, feconda e fa vivere. È l’acqua battesimale annunciata dalla prima Lettura, quella che oltre a dissetarci e farci rivivere, è mandata a noi come Parola, pioggia e neve in terra riarsa e infeconda, per farci allontanare dalle nostre vie, abbandonare i nostri pensieri, rimetterci sulle strade di Dio e vivere secondo i Suoi pensieri-disegni. La festa del Battesimo conclude il tempo di Natale e ci apre al tempo ‘ordinario’ che solo Dio può rendere ‘straordinario nella sua ordinarietà’, offrendoci percorsi quotidiani ed ordinari, per conoscere sempre più e sempre meglio il Signore che è nato per noi e per approfondire, nell’ascolto quotidiano della Sua Parola, Acqua viva che disseta e fa vivere, nella fede, il Suo mistero vitale che ci è stato donato e consegnato per testimoniarlo, celebrarlo ed annunciarlo. Il Vangelo di oggi ci racconta di un uomo che nasce in un paesino senza importanza, Nazareth, che riceve un nome comune, a quei tempi: Gesù! Ha, ora, circa trent’anni, quest’uomo adulto, cresciuto ‘in sapienza e grazia’ davanti a Dio e presso gli uomini. È cresciuto ‘sottomesso’ a Maria e Giuseppe, che si fanno Suoi alunni, e, oggi, arriva e si mette in mezzo e in fila alla folla di peccatori che vanno da Giovanni a farsi lavare e purificare in acqua corrente. È senza peccati, ma si mescola, quasi confondendosi, tra fratelli peccatori e, con loro, scende nel fiume della purificazione. Ma chi è questo trentenne, che fa la Sua prima apparizione pubblica, per inaugurare così la Sua misteriosa missione, mescolandosi con i peccatori che non condanna né evita? Questo misterioso uomo Gesù, vuole farci capire, da subito, quale è la Sua missione: cercare, accogliere, vivere tra e in mezzo ai peccatori, per conquistarli al e nel Suo amore e ridonarli al Padre come figli. ‘Questa è la volontà del Padre Mio: che Io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato’ (Gv 6, 40). Vivrà per loro, mangerà con loro e si lascerà toccare da loro, sarà loro amico e non temerà le critiche, il disprezzo farisaico di quanti lo accuseranno e lo calunnieranno, perché ‘amico dei pubblicani e dei peccatori’. Comincia proprio così e qui, nel Suo Battesimo, tra i peccatori che vogliono pentirsi e purificarsi, la Sua missione! E il Padre, subito, L’approva, Lo consacra e Lo dichiara, con la Sua voce potente ed eterna e nel Suo Spirito che fa discendere su di Lui: “Tu sei il Figlio Mio, l’Amato: in Te ho posto il Mio compiacimento”.

    La Settimana Di Preghiera Per L’unità Dei Cristiani
    (17-24 gennaio)

    ‘DAMMI DA BERE’

    Giunge una Donna samaritana ad attingere acqua.

    Le dice Gesù: ‘DAMMI DA BERE (Gv 4,7)

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    Ultimo aggiornamento: 10/01/2015 - 06:12