2a Domenica di Natale, 04.01.2015
Il Verbo, sapienza eterna di Dio, venne ad abitare in mezzo a noi
Questa
Domenica di Natale ci dona la gioia e la grazia di
poter riflettere più serenamente perché liberi dal frastuono
e da quegli elementi disturbanti devianti dal vero Natale.
Provare a fermarsi un momento per gustarne la bellezza e la
profondità! Il nostro symballein,
il santo e sapiente sapere ‘indugiare’
su tutto ciò che ci è accaduto per notare e scoprire altri
particolari che ci sono potuti sfuggire, vuoi per la
concitazione del susseguirsi di celebrazioni ravvicinate,
vuoi per le altre mille cose da fare, che in qualche modo ci
hanno distratto. È bene seguire
lo stile di Maria, ammirata e contemplativa di quel
Figlio! ‘Indugiamo’, allora un po’ di più dinanzi al Mistero
che vuole coinvolgerci, per cercare di far combaciare la
nostra esistenza con la Sua venuta, per prendere piena e
responsabile coscienza della grazia del Verbo incarnato per
noi e per poter assumere posizioni personali in risposta a
tanto infinito amore del Padre a noi rivelato e donato nel
Figlio, Sapienza eterna e Parola vivente, nella Sua Persona,
Compimento pieno e definitivo di tutte le promesse divine,
il Dono della conoscenza e della vita, il Senso, il Fine e
tutta la Speranza della nostra esistenza ed il Significato
vero della nostra Storia, ora, illuminata e ricreata dalla
Sua venuta. Fermiamoci
un po’, respiriamo aria pulita, indugiamo con
meraviglia, quasi in estasi, per percepire ed essere presi
dalla sinfonia della Sapienza Eterna, della
Speranza Fondata e della Parola Incarnata
per noi: Gesù Cristo nostro Signore e Salvatore!
Il Mistero ci è stato dato:
Gesù, Figlio di Dio, Salvatore, nato ‘da donna’
e ‘sotto la legge’. Ora, dobbiamo accoglierLo e, con
Maria, Giuseppe ed i Pastori dobbiamo contemplarLo,
comprenderLo, vivendoLo e lasciandoci coinvolgere. Il
Mistero del Natale è sempre presente, come la Pasqua. Il
‘dopo’ Natale, è sempre Natale, purché sia stato vero
Natale! Nel tempo kronos,
c’è ‘il dopo’; nel kairos,
tempo di Dio, c’è l’eterno presente! Tutte le
Domeniche, perciò, sono di Natale e di Pasqua
e non ‘dopo’ il Natale e ‘dopo’ la Pasqua. Non c’è
mai ‘un dopo’, perché Dio è presente in mezzo a noi,
ha posto le radici in mezzo a noi (prima Lettura), si
è fatto Carne, ha posto la Sua dimora tra noi (Salmo)
ed è venuto, quale Verbo e Luce di Dio, ad abitare tra noi (Vangelo),
per farci figli per mezzo del Figlio, predestinati e scelti
ad essere santi ed immacolati di fronte a Lui nella carità (seconda
Lettura). La Sapie
nza
Eterna, Il Verbo di Dio vuole mettere
le radici nel cuore
di ciascuno di noi per abitare le nostre Famiglie, la nostra
Chiesa e l’intera Umanità, illuminarle con la Sua Luce e
ricolmarle della Sua Parola Vivente che ridona fondata
Speranza e nuova identità, quella di figli. Nel
Verbo, che si fece carne, abbiamo visto Dio e conosciuto il
Suo amore. Nel Figlio amato, a noi donato, nel Salvatore
Cristo Signore, siamo stati ‘benedetti’, scelti,
predestinati e chiamati ad essere santi ed
immacolati, a divenire figli per vivere da
figli.
Ultimo aggiornamento:
03/01/2015 - 09:32