Solennità di Tutti i Santi, 01.11.2015

  • Chiamati ad essere popolo santo, fin d’ora, siamo Figli di Dio e lo vedremo così come Egli è.
    Giorno Di Festa Universale Di Gioia E Di Speranza

    Chi sono i Santi, oggi? Qual è l’origine e la fonte della santità? Radice e fonte della Santità è la MISERICORDIA DI DIO e il culmine è la COMUNIONE ETERNA CON LUI, che comincia nella comunione tra noi, Suoi figli, qui in terra, sin d’ora. Oltre che radice e fonte della salvezza, la Misericordia è la via obbligata e la garanzia della propria salvezza: ‘Perdonate ai fratelli e sarete perdonati da Dio’ (Mt 6,14), il Quale è pietoso e misericordioso perché è Padre di tutti noi, che siamo fratelli tra noi e, perciò, dobbiamo vivere da figli e amarci e perdonarci da fratelli. Siate misericordiosi come il Padre vostro celeste (Lc 6,36). Chi sono i Santi, allora? Sono coloro che si sono lasciati ‘misericordizzare’ (eleethesontai), riempire ed ‘inabitare’ dalla compassione di Dio Padre e hanno aperto il cuore e si sono lasciati riscattare e redimere dal Figlio, consegnandosi e lasciandosi raggiungere dal Suo amore fedele ed eterno. A questo amore gratuito, immenso, commovente, hanno corrisposto con la loro vita ‘una moltitudine’ di persone, le quali si sono fidate, affidate e si sono lasciate raggiungere, amare, perdonare e salvare. Infatti, la santità è dono di Dio, che ama per primo. Vera santità, perciò, è lasciarsi amare! Per questo, nei Santi, non celebriamo la loro grandezza, ma, sul loro esempio, dobbiamo imparare solo a lasciarci ‘santificare’, cioè, amare. Chi si ferma ai ‘santificati’, senza giungere a Dio, tre volte Santo, per lasciarsi ‘santificare’, rimane a mezzo cammino e lontano dalla meta! Per me, ora, lo confesso, non conta né vivere né morire, conta soltanto vivere e morire nel Signore, che vuol dire cercare di vivere da santi per morire santi. Se la santità, dunque, è dono gratuito di Dio, per tutti in Gesù Cristo, grande, perciò, è la nostra responsabilità! Solo i poveri di spirito possono gustare la fame e la sete della vera giustizia, che consiste nel compiere, fedelmente e nella purezza del cuore, la Volontà di Dio, che vuole il nostro completo riscatto e la conseguente nostra liberazione dalla schiavitù del nostro peccato. Come solo chi è mite, puro e misericordioso nel cuore, può diventare costruttore di pace e di armonia universale. Ma tutto questo ha un prezzo altissimo da pagare: persecuzioni ingiuste, insulti gratuiti e calunnie malefiche e infondate! Tutto questo, paradossalmente e decisamente contrario alla logica mondana e carnale, in realtà, giustifica e certifica, che è il contrassegno della fedeltà alla causa del Vangelo e alla Magna Charta delle Beatitudini, unico sentiero e porta stretta verso la santità e comunione eterna con il Padre, per il Figlio e nello Spirito Santo. La Celebrazione di gioia e di speranza, oggi, ci vuole ricordare la chiamata universale alla vita, buona e santa, offerta a tutti e alla portata di tutti: se non sono santo, anche nelle mie miserie, è solo colpa mia, non mi sono ancora deciso e non riesco nemmeno a spiegarmi il perché o forse non ho voglia di decidermi! La vocazione ad essere santi, infatti, non può esaurirsi in un infantile meccanismo di difesa, nella prassi sconsiderata e superficiale di tante nostre comunità, da convertire subito dalla ‘deriva devozionale’, ‘testimoniata’ da una crescente sensibilità nei riguardi dei Santi e del culto loro riservato, alla quale però non fa riscontro alcuna imitazione e, perciò, nessuna autentica trasformazione della vita. Una pratica devozionale, fondata solo su sterili e ripetitive tradizioni, non animata da fede, ma da bande musicali, da fuochi e da spettacoli serali, che, in realtà, finiscono per sostituirsi alla vera festa, quella pasquale, la sola che sprona e induce a conversione e vera santità. Questo nostro consolidato modo di ‘festeggiare’ i Santi, certamente non potrà in alcun modo incidere sostanzialmente sulle nostre scelte esistenziali, ma tende solo a ridursi e, inesorabilmente, ad essere un manto protettivo e solo illusoriamente appagante, perché alimentato solo da forme pietistiche, racchiuse in novene scialbe, monotone, ripetitive e sterili. Non ci siamo chiesti, forse, tante volte a conclusione: ‘che rimane di questa festa’? Nulla, proprio nulla, se dalla DEVOZIONE non si è passati all’IMITAZIONE. Per questo, infatti, i Santi, che ci sono dati come AMICI e MODELLI di vita, ci incoraggiano e stimolano, con i loro esempi e virtù, mostrandoci dove possiamo arrivare anche noi se ‘sposiamo’ le Beatitudini e ci lasciamo lavare dal Sangue dell’Agnello e santificare dalla Grazia della Sua Misericordia.
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    Ultimo aggiornamento: 31/10/2015 - 20:06