Triduo Pasquale 2015

  • Amò i suoi, che erano nel mondo, sino alla fine.
    Capite quello che ho fatto per voi?
    Recuperare l’unità del Mistero Pasquale e non frazionarlo in tanti diversi misteri. Non lo mimiamo nel rito, ma riattualizziamolo, nell’efficacia di quel comando: ‘fate tutto questo in memoria di Me’. Solo se lo compiamo in Sua memoria, Egli riattualizza per noi, oggi, tutto ciò che ci ha donato ed insegnato, proprio ‘in quella notte in cui fu tradito’; ha lavato i piedi, ha spezzato il Suo corpo, ha versato il Suo sangue per noi, ci ha consegnato il ‘Mandatum Novum’: ‘vi ho dato l’esempio, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri’! Il Triduo Pasquale è ‘fonte e culmine dell’Anno Liturgico’: la Chiesa lo celebra, non ripetendo e non spettacolarizzando i riti del passato, che la imprigionano e le tolgono il respiro, ma lasciandosi immergere e trasfigurare dal suo Signore e Maestro. Il Giovedì Santo, come Prologo, apre il Triduo Pasquale, accogliendo il dono del Sacerdozio, il dono del Servizio fraterno, il dono dell’Eucarestia. Doni e Responsabilità! Il dono del Sacerdozio è per il servizio totale della Comunità. Evitiamo, perciò, sterili autocelebrazioni e appropriazioni autoreferenziali! Inoltre, l’Ultima Cena, non è ‘l’ultima’, ma è la prima del nuovo inizio della Salvezza e della piena comunione con Dio e tra di noi. Non è la ‘Cena dell’addio’! È proprio perché Gesù ‘desidera ardentemente’ restare per sempre con noi, sino alla fine dei tempi, che ha voluto preparare con cura questa Cena per noi! L’Eucaristia genera carità, servizio, amore incondizionato. Dice e celebra il dono di Chi ci ha amato ‘fino in fondo’ e ci ama ‘sino alla fine’, nella totalità e pienezza della consegna di Se. La Sua testimonianza è il servizio d’amore al fratello. Infatti, ogni volta che si celebra l’Eucaristia si rinnova la totale ed obbediente donazione di Gesù, che con il gesto della lavanda dei piedi, mostra ai discepoli di tutti i tempi, l’attualizzazione della Cena nella traduzione esistenziale del servizio umile, generoso e della carità fraterna. Prendere parte alla Cena del Signore, dunque, significa volersi lasciare ‘trasformare’ tutta la propria vita in offerta perenne a Dio, nel servizio dei fratelli. È in/per/con Lui, anche noi, ci doniamo al Padre, donandoci ai fratelli. Partecipare alla cena, del Suo Corpo e del Suo Sangue, perciò, è lasciarsi ‘spezzare’ e ‘versare’ la propria vita per gli altri senza riserve, come ha fatto Gesù. Lasciarsi amare, dunque, per amare e per costruire unità e comunione. La Settimana Santa è meta e culmine del nostro itinerario quaresimale: celebriamo, annunciamo e testimoniamo la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo, nostro Signore, che si offre e spezza il Suo corpo e versa il Suo sangue per tutti noi. Prepariamo e disponiamo il nostro cuore a lasciarci raggiungere ed attirare, ad essere coinvolti e resi partecipi della Sua vittoria definitiva sul peccato e sulla morte: Alleluia! Come la tomba vuota attesta la Sua risurrezione, così l’Eucaristia quotidiana è il Sacramento della Sua presenza nella Sua assenza, nell’attesa della Sua venuta. Fino allora, saremo sempre affamati del Suo Corpo, Pane, e assetati del Suo Sangue, Bevanda, perché senza questo Pane e senza questa Bevanda non possiamo vivere. Guai a voler vivere la Settimana Santa e la stessa Pasqua solo come ‘ricostruzione storica’ di un passato che non può ritornare, di uno sterile ed abusato anniversario che non propone l’offerta del Mistero, ma viene usato come ciclo per riavviare vacanze, riaccendere il commercio, per esaltare quanti si illudono di appropriarsene e lo gestiscono per loro e per accrescere e perseguire solo i propri interessi! Settimana Santa e Pasqua è lasciarsi coinvolgere e attirare da Colui che, morendo ha ‘tolto’ il peccato, la morte dell’uomo e, risorgendo ha distrutto la morte e ha ridato a noi la vita! È la Pasqua del Signore! Non una festicciola nostra! È Pasqua di Risurrezione, non pasquetta. Il segno è la Croce e la Tomba Vuota! Il crocifisso è risorto! Ha vinto su tutti i fronti! È il Signore perché è il Salvatore. Però questa è la Festa da preparare e non da improvvisare! La festa dell’Esodo che celebra la partenza di un popolo schiavo che è liberato e riprende la strada della fedeltà, che conduce a vera e definitiva libertà. Non stiamo ripetendo un rito qualunque, ma vogliamo celebrare la Pasqua del Signore, riattualizzando in noi quanto Egli ha fatto, detto, compiuto in tutta la Sua vita, donata per noi, accogliendo e compiendo, seguendo il Suo esempio, tutto quello che Egli ha fatto e ci ha comandato di fare. Proprio nella notte in cui fu tradito, prima lava i piedi a quei Discepoli, che ha amato fino alla fine, anche se, già, sa che tutti si addormenteranno, mentre Egli sarà nell’angoscia, nel Getsemani, e scapperanno via e Lo abbandoneranno; che uno Lo tradirà con un sacrilego bacio e per denaro vile, che Pietro, quello che si era premurato di giurargli fedeltà assoluta fino a dichiararsi pronto a morire per/con Lui, Lo rinnegherà vilmente e vigliaccamente per tre volte. A questi, Gesù, lava i piedi, chinandosi e abbassandosi ancora, e per questi, dopo averli purificati con il Suo amore, spezza il Suo corpo perché ne mangino e ne facciano mangiare a tutti per sempre, e li abbevera al calice del Suo sangue che sarà versato per loro e per tutti, in eterno. Gesù, al mattino (Messa Crismale), istituisce il Sacerdozio, nel pomeriggio lava i piedi e dona la Sua vita nel pane spezzato e nel vino versato. Il Suo corpo lo spezza per la gioia degli uomini e il Suo sangue lo versa per stabilire la nuova ed eterna alleanza con Dio Padre. Prima, però, si è chinato, abbassato piegato fino a terra per lavare, guarire e purificare tutta la persona dei discepoli e consegnare loro il Comando che li rende tali: come ho fatto Io questa sera, fatelo tra voi per tutta la vita! Non si tratta, dunque, di mimare e ripetere meccanicamente dei gesti lontani e ormai sepolti nel passato, ma di riattualizzare tutto ciò che Gesù ci consegna e ci comanda in questo giorno: ci dona l’esempio e ci chiama al servizio fraterno e scambievole e ci comanda di donare la propria vita per gli altri, come l’ha donata Lui. Egli ci ha insegnato che il dono di sé e il servizio di amore sono possibili solo attraverso la Croce. Dobbiamo viverla e celebrarla questa Cena, dobbiamo abbracciarla questa Croce, ogni giorno e sempre, con i Suoi stessi sentimenti e atteggiamenti interiori, nel Suo stile di comunione e del Suo spirito di servizio.
    Lavanda dei piedi,
    anche se la rinnoviamo solo il Giovedì Santo, deve essere attualizzata prima dell’Eucaristia che celebriamo ogni giorno, dono del Suo corpo che si spezza e del Suo sangue che è versato per noi! Non è che Gesù interrompe la cena per fare altro! No, la lavanda dei piedi è atto ‘liturgico’, fa parte integrante del Suo eterno Memoriale che ci è stato consegnato per celebrarlo in Sua memoria, cioè, come Egli lo ha istituito, sacramento del Suo dono di comunione con Dio e con i fratelli! Il Suo comando è imperativo, comprensivo di ciò che è stata la Sua vita, spesa per gli altri e donata per tutti! Fate questo, ‘tutto’ quello che Io ho fatto. Come Io ho lavato i piedi, anche voi dovete farlo per essere Miei Discepoli; ho dato la Mia vita, spezzando il Mio corpo e versando il Mio sangue, anche voi dovete spendervi gli uni per gli altri. Il comando è di fare tutto ciò che Egli ha fatto e come Egli lo ha fatto, per essere assimilati dallo stesso Corpo Spezzato e dal Suo Sangue sparso e versato per noi! Farsi lavare, per lavare gli altri. Farsi servire e amare, per servire e amare gli altri! Attualizzare, nel nostro presente esistenziale, ‘tutto’ ciò che ha fatto Gesù per la nostra salvezza: si è donato ‘tutto’, anima, corpo e sangue! Sono le Parole di Gesù che animano e vivificano i gesti che compiamo, nel Suo nome e con il Suo cuore! Lavare e lasciarsi lavare è tanto scomodo e tanto esigente! Dovremmo farlo più spesso, anzi sempre, prima di metterci a tavola con Colui che ci ha purificato per renderci degni di partecipare al dono del Suo corpo-pane spezzato e del Suo sangue, per noi versato.

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  • Ultimo aggiornamento: 02/04/2015 - 07:05