2a Domenica di Quaresima, 01.03.2015
Questi è il Figlio Mio, l'Amato:
Ascoltatelo
Dal
diluvio, provocato dall’infedeltà della creatura, all’arca
fatta costruire dal Creatore per salvarla e ridonarle vita
nuova, dal deserto della prova-tentazione, oggi,
sul monte alto, tentati di fermarci e d’interrompere il
nostro cammino dietro di Gesù, trasfigurato perché vuole
rivelarci la Sua vera identità e farci partecipi della Sua
missione, nell’ascolto della Sua Parola che ci invita a
rinunciare al nostro ‘io’, per prendere la croce e portarla
insieme a Lui, seguendo la Sua strada e abbandonando le
nostre e mettendoci dietro a Lui. Dio fa risplendere la Sua
Gloria su di Lui, per trasfigurare la nostra vita in
esistenza di luce e di bellezza. Su questo monte, il Suo
amore fa sgorgare in noi luce, bellezza e gioia e ci fa
udire ed accogliere la Voce del Padre che ci invita
all’ascolto quotidiano e alla Sua sequela fedele fino alla
croce. Sul volto trasfigurato di Gesù, noi vediamo
risplendere la Gloria di Dio, contempliamo la Sua Bellezza
infinita e attingiamo alla Sua Bontà inesauribile, fonte e
sorgente di salvezza universale. La presenza di Mosè ed
Elia, indica Gesù quale compimento del Disegno Salvifico di
Dio a nostro favore. Gesù rivela a noi il Padre che ce lo
presenta quale Suo Figlio amato, da ascoltare, obbedire e
seguire fedelmente:
Ascoltatelo, è Mio Figlio, figli amati! Li ‘ha
presi con se per condurli su un alto monte, in disparte,
loro soli’, per istruirli e prepararli a vivere la Sua
vera missione salvifica, attraverso la passione e la morte.
La forza e la luce, in questi passaggi sconcertanti e
terribili, viene dall’ascolto (‘Ascolatelo’!) della
Parola, che guida e illumina nella valle oscura e tenebrosa,
e dallo sguardo aperto sul volto risplendente di Colui che
deve morire per risorgere e farci partecipare alla Sua
Pasqua eterna. Monte Sinai, monte Moria, deserto della
prova, monte Tabor, Orto degli ulivi, monte Golgota: sono
tappe obbligate per ciascuno di noi, prima o poi dobbiamo
affrontarle e oltrepassarle! Come? Con le nostre sole forze,
non ce la faremo mai! Anzi, ci fermeremo, torneremo
indietro, scapperemo via! Ma dove possiamo andare e dove
scappare? Restiamo con Gesù, ascoltiamoLo, impariamo da Lui
il coraggio e la gioia della fedeltà, liberiamoci da ciò che
ci impedisce di credere in Lui e sperare la vittoria finale,
fidiamoci e prendiamo la nostra croce e, magari, diamo una
mano a chi ce l’ha più pesante della nostra, poniamoci
dietro di Lui e stringiamoci a Lui nella prova, nella
stanchezza e nello sconforto: Egli vuole renderci partecipi
della Sua vittoria sul peccato e sulla morte, della Sua
risurrezione e della Sua gloria! Dio è fedele al Suo amore e
alle Sue promesse e non abbandona mai il Suo popolo, i Suoi
figli! (Prima Lettura e Salmo) ‘E se
Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Chi muoverà
accuse contro coloro che Dio ha scelto’? (Seconda Lettura).
QUARANTORE 2015
È raccogliersi in preghiera, in un colloquio
intimo, silente e ascoltante, mettersi faccia a faccia con
il Signore Gesù. Il significato e lo scopo delle Quarantore
è quello di favorire e ravvivare l’adorazione e la
contemplazione di Gesù Cristo, durante le quaranta ore in
cui è rimasto sepolto. Come ‘celebrarle’? Con l’animo
semplice e puro di quel contadino, che tutte le sere,
lasciando i suoi attrezzi fuori, entrava nella sua Chiesa,
restandovi per lungo tempo, in silenzio e con lo sguardo
fisso al Tabernacolo e che risponde alla domanda del suo
parroco (il santo curato d’Ars) “Cosa fate qui, buon
uomo, in silenzio?” Candidamente, come solo gli uomini
di fede sanno, risponde:
"sto davanti al mio Signore! Egli guarda me ed io guardo
lui"!