Santa Famiglia, 28.12.2014
La nostra famigliacome la santa famiglia: Santuario della
sua presenza
Il Figlio di Dio si fa uomo per noi e crea le condizioni per rendere la nostra famiglia unita e santa come la
sua
La Famiglia, Sacramento
dell’amore che si dona e si diffonde, è il progetto di Dio
sull’umanità. La ‘vita’ di famiglia deve esprimere la
‘familiarità’ con Dio, Autore di una promessa mantenuta sia
ad Abramo sia a Giuseppe e a Maria! All’interno della
famiglia, la vita viene donata e viene spesa: la si riceve,
la si dona e la si offre. Abramo si fida e, perciò, esce
dalla sua terra, crede la promessa ed è pronto ad offrire il
figlio che avrebbe dato a lui ‘l’eternità’, attraverso la
discendenza insperata e numerosa più delle stelle del cielo
che il suo sguardo all’insù potesse contenere! Maria e
Giuseppe riconoscono nel ‘loro Bambino’ la fedeltà di Dio e
lo offrono, lo restituiscono. Sono disponibili all’offerta
di se stessi, assieme a Lui, pur nella non totale chiarezza.
Dono ricevuto e dono restituito: è la logica della mutua e
reciproca lealtà e fiducia! Ricevere il Signore, donare il
Signore: Dio si è fatto Carne, si è fatto ‘Bambino’, “Dio
si fa famiglia”, scegliendo la stessa realtà e via
nelle quali ha origine e si costruisce la nostra storia di
uomini e il nostro cammino di fede. La famiglia di Nazareth
ed Abramo sono i modelli di questa fede. Su questi modelli
dobbiamo ‘modellare’ la realtà delle nostre famiglie. La
nostra società sembra voler sminuire il valore della
famiglia e favorire comportamenti individualistici,
egoistici ed edonistici. La Chiesa, Famiglia di tutte le
Famiglie, è chiamata a realizzare nella storia il
Progetto di Dio: fare dell’Umanità l’Unica
Famiglia dei Suoi Figli. Dobbiamo, certamente, saper
cogliere, anche, la radicale iniziale ‘povertà’ nel
rapporto tra genitori e figli: “Nessuno si sceglie i
figli e nessuno si sceglie i genitori”! Proprio per questo
andiamo incontro a ‘passaggi dolorosi’ che, prima o
poi, devono essere affrontati con pazienza e fiducia, con
rispetto dei tempi della vita, della libertà e, soprattutto,
nell’amore che ci unisce e ci arricchisce di costanza e
perseveranza nel bene. Questi passaggi, necessari e
graduali, se affrontati con attenzione ed amore,
conducono a rapporti adulti e a relazioni mature in cui i
figli e i genitori si amano per quello che sono, nel
riconoscimento dei propri ruoli e nella reciproca
accettazione dei propri pregi da accrescere e dei propri
difetti da correggere. La Famiglia, Progetto di Dio
sull’umanità, Piccola Chiesa e Suo Santuario preferito,
Segno e Sacramento dell’amore che si dona, si diffonde e
salva il mondo. Papa Francesco, che sta annunciando e
testimoniando il Vangelo e che ci chiede dopo il questo
Natale, di rimanere ed essere noi stessi Natale permanente,
non sdolcinato, ma esistenziale e incarnato per il mondo, ci
consegna le tre parole per realizzare l’armonia
tra i coniugi per una perfetta sinfonia
familiare.
Ogni giorno dobbiamo imparare sempre meglio a suonare queste
note nella chiave dell’amore:
Permesso, Grazie, Scusa!
Ogni
giorno, allora, mi voglio alzare pronto e disponibile a
chiedere permesso, mi impegno a vivere il
giorno per dire grazie e non voglio coricarmi
senza aver chiesto scusa, se durante la
giornata non ho amato abbastanza e nella promessa seria che
domani mi impegno a donarmi di più! Se così è, in questa
famiglia, nonostante le difficoltà e la fatica del vivere
e con-vivere, regnerà pace e gioia, amore e
condivisione, presente e futuro sereno e felice.
Ultimo aggiornamento:
27/12/2014 - 17:56