16a Domenica ordinaria, 20.07.2014

Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura
Non aveva il Signore seminato del buon seme nel Suo campo? I servi (e noi) si lasciano prendere più dalla zizzania presente nel campo che dal grano buono! Il tanto male che c’è, perciò, non deve farci dimenticare il tantissimo bene che cresce nascostamente e silenziosamente, lentamente ma continuamente, umilmente ed efficacemente fino alla vittoria totale su tutto il male che sembra volerlo minacciare e insidiare. Il bene vince sempre sul male, perché viene da Dio, Sommo Bene e a Dio ritorna. Grano buono, seminato dal Signore, insieme alla zizzania, erbaccia infestante, seminata di nascosto e di notte, mentre i servi, che dovevano vegliare, si erano addormentati, per invidia dal Suo nemico. Grano e zizzania, ora, devono crescere insieme! Non si può, precipitosamente, decidere di sradicarla, perché, ancora, non la si distingue, in questa fase, dal grano buono e c’è il rischio serio, perciò, di sradicare con essa anche questo. La zizzania si radica intrecciandosi pericolosamente con le radici del grano buono che tenta di soffocare. Nella crescita si confonde addirittura con il grano, solo alla maturazione delle rispettive spighe si possono distinguere chiaramente. Dobbiamo sapere aspettare, dunque, la mietitura per poterli conoscere e distinguere dalla loro spiga! Dalla loro spiga li riconosceremo, come gli alberi buoni si conoscono dai loro frutti! Inoltre, il Padrone di casa e del campo, attende che la zizzania cresca insieme con il grano fino alla mietitura, soprattutto, perché Egli, che è buono, paziente, fiducioso e indulgente, nutre questa segreta speranza che, nel Suo campo, chi è buon grano continui a mantenersi tale fino al giorno del raccolto e che coloro che sono zizzania possano cambiare prima del giorno della mietitura in grano buono! Ciò non è possibile in natura, la zizzania mai potrà cambiarsi in grano e viceversa, ma nel Campo del Signore può capitare che il grano divenga zizzania e che la zizzania possa divenire grano buono! Così, S. Agostino “Ascoltate, carissimi, voi che siete buon grano di Cristo, carissime spighe di Cristo… Ascoltate, carissimi, voi che siete frumento di Cristo: fate attenzione a voi stessi, considerate i vostri intimi sentimenti, esaminate la vostra fede e la vostra carità… e se vi troverete buon frumento, perseverate fino alla fine. Se vi troverete zizzania, non esitate a cambiare subito vita: ancora non c’è il comando di falciare e di raccogliere il grano per essere separato dalla zizzania!”… È quaggiù, nel campo, che si diventa o da zizzania buon grano o da buon grano zizzania. (Discorso 73/A, 2). Il nemico invidioso continua ad agire furtivamente nel campo del Signore! Ma chi è questo nemico? Ha un volto? Chi è più forte lui o il Signore? Io con chi sto? Chi scelgo di seguire? Non è colpa del diavolo o delle tentazioni, ma di chi si addormenta e li lascia agire, di chi si lascia sedurre e li sceglie, di quanti li preferiscono al Signore e si lasciano ingannare e sedurre! Il Regno di Dio, poi, cresce come da un piccolissimo seme di un ortaggio, il granellino di senape! La piccolezza del seme all’inizio è la grandezza dell’albero maestoso e accogliente al compimento della sua crescita. Nel misterioso agire di quel pizzico di lievito che riesce a fermentare la grande massa di pasta! Così cresce misteriosamente e gloriosamente si afferma il Regno, tra contrasti e rifiuti, attraversando tutto il male seminato dall’egoismo, dalla superbia, dalla corruzione, dall’ingordigia, dall’avere, dal possedere, dal potere e dall’idolatria. Da ammirare, in contrasto con la precipitazione e la presunzione sbrigativa dei servi colpevoli, l’inesauribile pazienza e l’inguaribile ottimismo del Padrone di casa: ‘lasciate che crescano insieme fino alla mietitura’! Solo, allora, la zizzania sarà raccolta per prima e sarà bruciata, mentre il grano buono verrà riposto nel Mio granaio. La pazienza non è la virtù dei forti e dei vincenti? Certamente la pazienza non vuol dire connivenza, complicità con la zizzania! Anzi, è vigilanza e attenzione a non farsi contaminare dalla velenosa e devastante erbaccia! Bisogna, allora, mantenersi grano buono, nonostante la presenza accanto della zizzania, fino alla mietitura quando il Padrone di casa giudicherà ed eseguirà la Sua giusta e inappellabile sentenza divina. Non ci affanniamo, perciò, a suggerire a Dio quello che deve fare! Cerchiamo piuttosto di non lasciarci contaminare e conserviamoci, fino alla mietitura, grano buono e degno di essere posto nei granai del Padrone di casa. Dobbiamo, inoltre, imparare la lezione della ‘DOLCE SPERANZA’, che per noi nutre il Padrone di casa, il nostro Dio, paziente e mite, lento all’ira e ricco di misericordia, il Quale si prende cura di tutte le cose e concede sempre a tutti, dopo il peccato, il pentimento e il perdono (prima Lettura e Salmo). Non dobbiamo rifiutare lo Spirito che abita in noi ed impedirGli di venire in aiuto alla nostra debolezza e di insegnarci a pregare e conoscere e seguire i Disegni di Dio (seconda Lettura).
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ultimo aggiornamento: 18/07/2014 - 21:15