29a Domenica Ordinaria, 19.10.2014
Tutto è Dio, tutto proviene da Dio e a lui deve essere restituito
Tutto
è dono e tutto appartiene a Dio, unico e Signore di tutto il
creato, a Lui la gloria e l’onore, la potenza e la lode nei
secoli eterni. Celebriamo il primato
di Dio in tutto. Date a Dio quello che è di Dio! È di Dio
anche quello che è stato affidato a Cesare! Ma, che cosa deve
l’uomo a Dio? Tutto se stesso! Come? Riconoscendo l’unica Sua
signoria sovrana e nell’impegno ad essere sempre più quello che
è: immagine di Dio! Date a Dio quello che è di Dio, Tutto! Dare
a Dio? Ma Dio non ha bisogno di nulla! Anche se noi continuiamo
a vivere la vita cristiana e religiosa, i Sacramenti, la Messa…
come se Dio avesse bisogno delle nostre preghiere, delle nostre
offerte, dei nostri sacrifici e delle nostre buone opere! E
allora? ‘Dare a Dio ciò che è di Dio’ è un bene per noi!
Ma cosa è di Dio? Tutto! La vita, la storia, il mondo,
l’universo: tutto a Lui solo appartiene! E allora,
come possiamo ‘dare a Dio’?
Prendendo sul serio la vita, riconoscendo a Lui il
primato assoluto della nostra esistenza, vivendo con
gratitudine e fiducia, nella piena coscienza che ciò che siamo e
ciò che abbiamo è dono di Dio, è gratuità assoluta del Padre che
mi ama e mi rende importante e prezioso a Suoi occhi,
credendo ed obbedendo la Parola e pregando! La
Preghiera vera ed autentica non è né un obbligo, né un dovere da
assolvere, né una ‘tassa’ da pagare, né una parentesi ‘rosa’
nelle nostre faticose e frettolose giornate e movimentate
settimane! Con verità ed assoluta libertà, risponde Gesù agli
ipocriti e maliziosi interlocutori! È chiaro e limpido nella Sua
risposta. Non ha soggezione di nessuno e non lo spaventa il mare
di ipocrisia e di malizia che lo circonda. Mostra ‘parresia’,
cioè, tutta la franchezza, la piena libertà dei Suoi
atteggiamenti interiori di purezza del cuore e di coraggio. ‘Di
chi è l’immagine della moneta?’ Io di chi sono e di chi
porto l’immagine? Devo riscoprire in me l’immagine di Dio
e devo prenderne seria coscienza e consapevolezza. Anche Ciro e
Cesare, se pur inconsapevoli, hanno ricevuto in dono
l’immagine di Dio! Questa immagine, marchio di
appartenenza a Qualcuno che mi sceglie, perché mi ama, devo
mostrare e testimoniare, nella coerenza di vita e nella
gratitudine e responsabilità dei comportamenti. Gesù, oggi, mi
insegna ad avere uno sguardo di sapienza sul mondo, sulla
storia, sulla politica perché tutto ci è stato affidato
da Dio per il bene di tutti e tutto appartiene a Lui, e a Lui
deve essere restituito, nella lealtà e nella fedeltà alla
Sua immagine che ha impresso
in noi. Glorifichiamo Dio, unico e vero, con la nostra vita e
rispettiamo Ciro e Cesare di turno, ai quali Dio affida il
compito di perseguire il bene comune nella giustizia e nella
pace. Possiamo, ora, comprendere come la crisi attuale non è
solo “economica” o “culturale”: “È in crisi l’uomo come
immagine di Dio, è, perciò, una crisi profonda”. Nella
seconda Colletta, per aiutarci ad uscire da questa crisi
esistenziale, così, ci fa pregare la Parola: “Nessuno
di noi abusi del Suo potere, ma ogni autorità serva al bene di
tutti… e l’umanità intera riconosca Te solo come unico Dio”.
Il Cristiano nel mondo e nella storia deve essere “Lumen
Gentium”, perché ha ricevuto il compito e la
missione di costruire, con il suo agire evangelico
quotidiano, un’umanità nuova, secondo lo Spirito del Vangelo e,
quindi, secondo il Volere e Disegno di Dio. La
vita del cristiano non è evasione o fuga dai compiti terreni, ma
testimonianza, vissuta pienamente e responsabilmente, a/per
far conoscere e a/per realizzare la Sua volontà di
salvezza, attraverso la nostra risposta a Dio che viene a noi,
chiamandoci ogni giorno a prendere posizione! La Prima
Lettura descrive la modalità dell’agire di Dio, misterioso e
imprevedibile: Ciro, grande conquistatore, inconsapevole
strumento nelle mani di Dio, quale servo del Signore, per
liberare il popolo dall’esilio e riportare gli esuli da
Babilonia alla loro patria. Nella Seconda Lettura, Paolo,
ringraziando Dio per il Vangelo che la comunità cristiana ha
accolto, la esorta a crescere nell’impegno della fede,
nell’operosità della carità e nella costante speranza “nel
Signore nostro Gesù Cristo”. Dio
è il Signore della storia e dell’universo: tutto Gli
appartiene, anche Ciro e le sue imprese, Cesare e le sue monete!
Come Lui non c’è alcun altro. La storia è nelle Sue mani e viene
condotta secondo i Suoi disegni. Cesare cerca la sua immagine
che ha fatto scolpire su una moneta, mentre Dio, il Creatore ci
ha fatti, con sapienza e amore, a
Sua
immagine e somiglianza. Siamo
Suoi e a Lui solo apparteniamo!
Il cristiano
e le tasse. Il
vero credente è fedele a Dio
ed è
fedele all’uomo.
Chi
è leale con Dio non può essere sleale con gli uomini! È dovere
morale pagare le tasse ed è un peccato grave evaderle, proprio e
perché è in gioco il bene comune. La disonestà altrui non
giustifica mai la propria! Non posso strumentalizzare Dio, per
sfuggire alle leggi di Cesare e neppure posso appellarmi a
Cesare per dimenticarmi di Dio.
ultimo aggiornamento:
16/10/2014 - 19:45