2a Domenica di Quaresima, 16.03.2014
É il Figlio mio: ascoltatelo!

Salire per Scendere: si sale il monte per contemplare e ascoltare, poi, si deve ridiscendere luminosi a valle per riprendere il cammino verso la croce, guidati dalla luce della Parola e sostenuti dalla visione che anticipa la Risurrezione! Contemplare, oggi, sul monte il volto luminoso di Gesù, uscire dalle nostre logiche e progetti e scendere a valle, rinfrancati e luminosi, ascoltandolo e seguendolo per vivere con Lui la Sua passione e morte ed entrare con Lui nella gloria della Risurrezione. L’Eucaristia, Pasqua quotidiana e settimanale, è insieme presenza del Figlio amato, sacrificato e trasfigurato per noi e Parola del Padre che, ancora una volta, ci raccomanda di ascoltarlo e seguirlo fedelmente e fiduciosamente. La Voce dal cielo ci vuole anche rivelare e assicurare che nel Figlio amato, tutti siamo amati, perché trasfigurati con la luce del Suo amore misericordioso. Il Pane e la Parola, assimilandoci e guidandoci, trasfigurano la nostra esistenza e la riempiono di luce facendoci scovare e vincere in noi le zone oscure dell’egoismo e del male che ci soffocano. La Luce che abbiamo ricevuto e contemplata sul monte di questo Altare, deve guidarci e deve risplendere sui nostri volti, ora, che scendiamo a valle e torniamo alle nostre case a riprendere la vita di ogni giorno, la quale, però, d’ora in poi, non può più essere la stessa, monotona e anonima, opaca e ripetitiva, ma deve risplendere della Luce che abbiamo ricevuto, che portiamo dentro e che deve farci testimoniare che la nostra vita è stata trasfigurata completamente dal ‘Trasfigurato’. Esci, vattene dalla tua terra! Forse, possiamo anche noi, se pur con qualche resistenza, lasciare la terra che possediamo, ma abbandonare le nostre abitudini, i nostri vizi, i nostri comodi, in una parola, ‘uscire’ dal nostro egoismo, quanto e come è difficile! Senza la grazia e la luce della Parola, poi, è impossibile davvero! Abramo deve distaccarsi e abbandonare tutto per affidarsi esclusivamente a Dio, il quale, se molto esige, moltissimo promette e tantissimo assicura a lui e alla sua discendenza. Ogni nuova Missione richiede un nuovo e radicale distacco con il ‘passato’, senza nostalgie e ripensamenti. “Abramo partì”, letteralmente “si mise in viaggio”, facendo suo il progetto di Dio, credendolo, accogliendo ed eseguendolo con prontezza e fiducia. Ora, l’ascolto si fa obbedienza e l’obbedienza origina l’eterna benedizione nella sua discendenza. La Trasfigurazione è posta tra il primo e il secondo annuncio della Passione e Morte e Risurrezione di Gesù. Va contemplata, perciò, nel contesto luminoso del Mistero Pasquale. Pietro non sa cosa dire e cosa dice, perche egli parla prima di aver ascoltato, vuole programmare prima di aver capito il senso e il segno della Trasfigurazione. Bisogna prima ascoltare Dio e solo poi sarà possibile una risposta adeguata e corretta al Suo volere. Noi che siamo stati sul monte e abbiamo contemplato il volto luminoso e consolante di Gesù, noi che abbiamo ricevuto il comando del Padre ad ascoltarLo in tutto ciò che dice e a seguirLo dovunque vada’, noi, scendendo nella vita concreta ed esistenziale di ogni giorno, sapremo scorgere, contemplare e illuminarci del Suo volto nei volti sfigurati dei nostri fratelli, isolati anche dalla nostra indifferenza e noncuranza? Siamo pronti noi a soffrire con loro e per loro? Non è questa la sofferenza concreta che dobbiamo vivere per amore al Vangelo? Gesù, sul monte si è fatto vedere luminoso e glorioso per liberarci dal nostro egoismo e dalla paura della morte, passaggio unico per la Risurrezione e la Gloria! Noi, perché, allora, continuiamo a rifiutare il cammino della passione e il mistero della croce e restare schiavi del nostro io e dei nostri infondati progetti? ‘Uscire’ da se stessi, dunque, per ‘entrare’ in comunione con Dio e con gli altri! Che bella avvincente avventura, vero? E tu, ci stai?
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