Domenica delle Pamle, 13.04.2014
Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!!
Con
la Domenica delle Palme, entriamo nel Mistero della Passione e Morte
di Cristo, la manifestazione dell’amore di Dio che si è rivelata a
noi in Gesù, con il canto gioioso e festoso dell’Hoshiah nah:
“Salvaci,
Signore!” Non siamo qui
convenuti per mimare o rappresentare eventi passati,
ma per accogliere il Salvatore e seguirlo nel Suo cammino doloroso e
luminoso, dall’ingresso festoso in Gerusalemme alla
Sua morte in Croce, e condividere, insieme con Lui, la vittoria sul
peccato e sulla morte e la Gloria della Sua Risurrezione. I
cristiani tutti nella Settimana Santa devono avere gli stessi
sentimenti e gli stessi atteggiamenti d’amore e di misericordia del
Signore Gesù Cristo, obbediente al Padre fino alla morte di Croce e
all’esaltazione della Gloria. Attraverso lo svuotamento della Sua
Incarnazione (spogliò Se stesso) e l’umiliazione della Croce
(donò Se stesso) apre il cammino della Vita – Risurrezione,
accessibile ad ogni uomo che lo riconosce e lo accoglie come suo
Signore e Salvatore (cfr seconda Lettura). Oggi, noi vogliamo
accogliere e acclamare Gesù Cristo, il Messia, il Re e il Signore
Salvatore. Accogliere Cristo che viene a donarci la Sua vita, per
riprendere il cammino dietro a Lui. Vivere ‘con’ e ‘come’
Gesù e ‘dietro a Lui’ la Sua passione, lasciarci riconciliare
nel Sacramento del Perdono (confessione individuale), celebrare il
Triduo in spirito e verità, morire insieme con Lui per
risorgere per mezzo di Lui, alla Nuova Vita Pasquale. Questi
rami benedetti sono simbolo di pace e segno del dono di sé.
Li accoglieremo
e li porteremo nelle nostre famiglie, li
offriremo ai Malati che conosciamo e che sono impediti, ai vicini di
casa e a quanti, per svariati motivi, non sono, ancora, nella gioia
e non credono più nell’amore. Osanna, Crucifigge! Osanna
(greco ὡσαννά, collegato al verbo
ebraico hoshana, “salvare”),
simile al nostro “Evviva”, è
saluto di riverenza ed acclamazione per Gesù che viene, accolto e
invocato, come Colui che viene a salvare. Si comincia con
accoglierlo con entusiasmo, poi lo tradiamo, lo rinneghiamo, lo
abbandoniamo, lo lasciamo solo! Dall’Osanna sincero ed entusiasta,
al crudele e assatanato ‘Crocifiggilo! Crocifiggilo!’. “Osanna”
e “Crocifiggilo”: Domenica
e Venerdì santo! Incomprensibili l’uno senza l’altra,
perché inscindibili tra loro. Dall’Osanna al
Crucifige, il passo è breve, però! È facile e bello cantare ad un
messia su misura ed a un dio che corrisponde alle nostre
attese e ai nostri bisogni! Crocifiggilo perché ci ha deluso
e non risponde più alle nostre logiche e ai nostri interessi. Il
Mistero della Croce abbraccia la nostra miseria e proclama la
Misericordia infinita. Ama e Perdona! La vera passione di
Gesù siamo noi che, come Giuda, Pietro, Pilato e tutti i Suoi
lo abbandonano e lo lasciano solo! La Sua vera sofferenza, il Suo
pianto, le Sue lacrime siamo noi che continuiamo a rifiutare la Sua
croce e, quindi, il Suo amore salvifico. Rappresentiamo
artisticamente e sentimentalmente la Sua passione, recitandola
molto bene, ma non siamo capaci di seguirlo, di vegliare con Lui,
pregare insieme a Lui il Padre e, perciò, continuiamo a tradirlo con
il bacio ipocrita e fedifrago di cerimonie senza fede, di
rappresentazioni solo esteriori, anche se a volte spettacolari, ma
nulla di più: ci ubriachiamo di tanto vino di pessima
qualità, mentre dobbiamo bere di meno e scegliere il vino di
qualità! Il vino nuovo dell’ascolto, dell’accoglienza, della
meditazione, del silenzio, della contemplazione di un Amore appeso
ad una croce per noi! Il ramoscello
d’ulivo, alzato al cielo nella Liturgia è segno di
accoglienza e della decisione a seguire Gesù fedelmente nella Sua
passione di amore per noi. Lo porteremo a casa nostra, perciò, non
co
me
un semplice talismano! Deve essere, invece, nelle nostre famiglie e
lo porremo nelle nostre case, quale ‘memoriale’ perenne dell’amore
di Gesù che va incontro alla morte per salvarci dalla morte e sarà
per noi il permanente ricordo dell’impegno a voler seguire Gesù,
ogni giorno, sulla via della croce, con amore grato e fede viva, per
morire con Lui e per Lui risorgere. Questo ramoscello di ulivo, che
ti porti a casa, inoltre, ti ricorda che sei stato chiamato ed
inviato ad essere operatore di pace dovunque vivi e operi!