1a Domenica di Quaresima, 09.03.2014
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio
Non basta la manna a donare libertà al popolo eletto,
non basta il pane di frumento per saziare la fame del cuore e della mente dell’uomo!
Ci vuole altro che questo semplice pane quotidiano!
È Gesù ad indicarci e a donarci il pane che sazia pienamente e salva:
il Suo corpo e la Sua Parola. Gesù, oggi, ci vuole insegnare, con le parole e con il Suo esempio,
‘a dominare le seduzioni del peccato’ (prefazio proprio) e a non vivere di solo pane!
Dal giardino della loro felicità e libertà, messi alla prova della loro fedeltà, i progenitori disobbedienti, soccombono al serpente e si scoprono denudati da ogni dignità, privati della loro felicità, impauriti e fuggitivi da Dio, disseccata la fonte della loro vita e del loro futuro (prima Lettura),
all’orante del Salmo 50 che riconosce il suo peccato e invoca pietà e misericordia; da Adamo disobbediente,
a Cristo obbediente fino alla morte di croce che ci giustifica con il Suo sacrificio (seconda Lettura); dal giardino delle delizie al
deserto arido e solitario, da dove Gesù ci insegna ad essere vincitori sul ‘diavolo’ che ci vuole separare dal Sommo Bene e da noi stessi e perciò dai fratelli (Vangelo). La Parola, che ci fa vivere, ci vuol fare capire che Dio non è
concorrente dell’uomo, come cerca di convincere il serpente, il più astuto tra gli animali selvatici! L’uomo creatura è stato fatto
da Dio e per Dio. L’oppositore di questa comunione tra il Creatore e la Sua creatura è il diavolo (satana), colui che vuole dividere l’uomo da Dio e a Lui contrapporlo. Ora, sappiamo che chi si fida, si affida ed esegue la Parola, sarà vincitore su satana e le sue seduzioni. La tentazione
del pane: cercare scorciatoie, evitare la ‘fatica’ dell’arare e del preparare la terra, del seminare e dell’attendere, del mietere e del raccogliere, del separare il grano buono dalla pula, il passaggio obbligato del mulino, del lievito e del forno! La tentazione
della spettacolarità per attrarre l’attenzione e manifestare la propria potenza e affermarsi sopra gli altri.
La tentazione del potere (e della gloria, exusìa)
accerchia e insidia continuamente il cuore di ciascuno di no
i! Non dimentichiamo che
non ha risparmiato nemmeno i discepoli che, soggiogati
al suo fascino, anche nell’ultima Cena, continuano a discutere
chi di loro fosse il più ‘grande’! Nel Vangelo di oggi, l’allontanamento e ritiro
di satana è il segno della sua sconfitta, anche, se viene subito
preannunciato il suo ritorno nella Passione e nell’Ora suprema della Morte. E, allora, il tentatore sarà sconfitto definitivamente e, con lui, il peccato e la morte!