1 e 2 Novembre 2014

  • Tutti i Santi e tutti Conrisorti
    In queste ‘due’ Feste, noi celebriamo l’unico MISTERO PASQUALE, fonte e culmine della nostra vocazione alla Santità Universale e del dono della Vita Eterna. In realtà, è un'unica festa, la nostra festa: è festa in cielo e si fa festa in terra! Contemplando la meta gloriosa e quanti l’hanno raggiunta per/con/in Cristo e vivendo le Sue beatitudini, il nostro cammino di santità si fa più certo, più spedito e più gioioso e beato, pur nelle mille difficoltà ed ostacoli da superare, nella fatica per rialzarsi dalle ripetute cadute! Contemplando loro, celebriamo la nostra speranza, seguendo, con più impegno l’unica via e verità della santità che conduce alla vita beata: Gesù Cristo la Via, la Verità e la Vita eterna! Santità: dono e responsabilità. Contempliamo, non solo oggi e domani, ma sempre, guardando nel cielo aperto, attorno a Cristo, l’Agnello immolato, la schiera innumerevole di Santi e di Viventi che ‘vedono’ Dio faccia a faccia e lodano, rendono onore e cantano la Vita eterna. Noi, pellegrini, che lottiamo per la giustizia e la santità, siamo spinti ed incoraggiati a fare scelte coerenti ed operare nella fedeltà alle Beatitudini per raggiungere degnamente il fine per cui siamo stati creati: amare qui in terra per continuare ad amare per l’eternità. Non è la meta che ci aspetta, siamo noi che dobbiamo raggiungerla! Siamo pellegrini di santità, che contemplano la meta eterna, raggiunta dalla moltitudine di salvati (prima Lettura) e verso la quale camminiamo nella santità di vita per raggiungerla nella pienezza del dono che ci viene offerto fin d’ora, quello di essere stati fatti figli nel Figlio (seconda Lettura) e, perciò, dobbiamo vivere da figli grati, obbedienti e riconoscenti, nelle varie situazioni esistenziali, (pianto, afflizione, povertà, fame, persecuzioni, insulti a causa del Vangelo), rispondendo, così, alla chiamata universale ad accogliere il dono della santità e a viverla come beatitudine già qui in terra (Vangelo). Prima di proclamarle le beatitudini, Gesù le ha vissute e incarnate nella Sua vita: pertanto è santo chi Lo segue e Lo imita, per vivere da figli e, perciò, “conformi all'immagine del Figlio di Dio" (Rm 8,29). Nel Battesimo siamo stati resi figli di Dio: vivere da figli, dunque, questa è santità! La veste candida è segno di questa nuova dignità e realtà: portala senza macchia per la vita eterna, questa è la via della santità! Il Regno è già nostro, qui in terra, e ci sarà donato, se lo avremo scelto responsabilmente ed accolto nella coerenza di quanto ci richiede il suo ingresso. Più che ricompensa, come la intendiamo noi, quasi una nostra conquista, il Regno è solo Dono da accogliere alle condizioni di Colui che lo offre!  Celebriamo la Santità e la Vita Eterna, non come nostre conquiste, ma come DONO offerto a tutti e donato a quanti hanno saputo e cercano di rispondere alla proposta di vita nuova e santità di vita fin da quaggiù! Più che protettori e intercessori, io sento comunione con chi è, già, stato abbracciato da Dio e reso partecipe della Sua santità per sempre. Li sento vicini, compagni del mio viaggio tortuoso e impervio, verso la santità e che, in ogni passo, dopo ogni inciampo e ogni rialzata, mi fanno interrogare con Agostino: ‘
    SI HIC ET ILLE, CUR NON EGO? La Chiesa, oggi, non ha bisogno tanto di canonizzare più Santi per accrescere il suo potere e la sua influenza, ma ha disperato bisogno urgente di essere più santa, più testimoniante, più giusta e più immacolata al cospetto di Dio e davanti al mondo! IO CREDO RISORGERÒ, QUESTA MIA CARNE VEDRÀ IL MIO SALVATORE! OGGI, celebro e testimonio la mia certezza e la mia fondata Speranza. Salvato dal Cristo, morto e risorto per me, anch’io, come tutti i miei Cari, sarò reso partecipe della Sua risurrezione e vittoria sulla morte e sul peccato. Festa per la sorte beata dei nostri cari che, salvati per mezzo di Lui, ci hanno preceduto nell’incontro e abbraccio del Padre. Memoria Viva e grata, densa di amore e speranza, di tutti i nostri cari che sono tornati nella braccia misericordiose del Padre. Oggi, insieme con i miei fratelli, pellegrini in questo mondo e in comunione con i Viventi presso il Padre, celebriamo la speranza senza fine: la morte, insieme al peccato che l’ha causata, è stata già vinta per sempre dal mio Redentore e, perciò, tutti saremo resi partecipi della Sua Risurrezione, perché sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore!
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    ultimo aggiornamento: 31/10/2014 - 11:54